Canoni enfiteutici, il grattacapo arriva all’attenzione del Governo

Interrogazione ai ministeri delle politiche agricole e delle Finanze

domenica 21 febbraio 2016
Stanno togliendo il sonno a molti pugliesi gli avvisi di riscossione dei canoni enfiteutici che società specializzate in recupero crediti stanno inviando agli agricoltori e ai possessori di terreni agricoli. Una vicenda di difficile definizione a causa di una normativa antica e farraginosa.
Per fare chiarezza, il deputato pentastellato Giuseppe L'Abbate ha inviato un'interrogazione al Governo Renzi. Per ottenere risposte precise su una questione tornata in auge dopo decenni e che sta creando lo scompiglio nelle campagne pugliesi.

L'enfiteusi, ovvero un diritto reale di godimento su un fondo di proprietà altrui secondo il quale il titolare (enfiteuta) ha la facoltà di godimento pieno sul fondo stesso ma, per contro, deve migliorare il fondo stesso e pagare, inoltre, al proprietario un canone annuo in denaro o in derrate a fronte della concessione perpetua ricevuta. Una concessione da cui è possibile affrancarsi per decisione unilaterale dell'enfiteuta ma che può estinguersi se quest'ultimo non adempie all'obbligo di migliorare il fondo o se non paga due annualità di canone. Un retaggio dell'antica Roma, fortemente praticato dal medioevo, inserito all'interno del Codice Civile del 1942 con gli articoli 957-977 che miravano ad introdurre una disciplina concepita al fine di incentivare la produttività delle terre grazie all'attività degli agricoltori. Una questione intricata e su cui la normativa appare fin troppo obsoleta dinanzi ad una realtà completamente cambiata ma che approda, finalmente, sui tavoli del Governo Renzi.

"Abbiamo cercato di dare voce ai tanti agricoltori che si sono visti, all'improvviso, l'obbligo di pagare quest'ulteriore onere presentando una interrogazione parlamentare ai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina, della Giustizia Andrea Orlando e dell'Economia e Finanze Pier Carlo Padoan - spiega il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera - Il Governo dovrà spiegarci cosa intende fare e con quali modalità intenda intervenire riguardo una norma che, caso dopo caso, dimostra tutta la sua vetustà ed il suo anacronismo di applicazione, sia per quanto concerne i soggetti del rapporto enfiteutico sia per la tipologia di terreno e che ha determinato ad oggi una situazione che riviviamo in Puglia".

"Parlando di enfiteusi - continua il consigliere regionale Gianluca Bozzetti - sembra di essere ripiombati nel Medioevo: eppure si tratta di un argomento che è diventato attuale e dilagante e su cui il Governo deve dare risposte concrete. Ad oggi, sul territorio pugliese, ho partecipato con interesse a diversi incontri con parlamentari e rappresentanti delle Istituzioni ma senza che se ne siano visti i risultati. Solo con la collaborazione con il portavoce Giuseppe L'Abbate e con l'aiuto degli Attivisti di Latiano - conclude Bozzetti - si è potuta depositare una interrogazione che porta finalmente la questione sui tavoli ministeriali".