C'è bisogno di una nuova politica per Altamura

L'Appello del Movimento Civico “Leonessa di Puglia”

sabato 28 aprile 2018
Smarrimento per una comunità, questa nostra altamurana che, ormai da troppo tempo, manca d'una reale guida amministrativa, per giunta contando all'attivo una classe politica che, nel frangente di transizione, proprio tenendo conto della fragilità del momento, non si astiene dal mettere da parte ogni rivalità e, con quell'alto senso di responsabilità civica che ci si aspetterebbe in casi come questo, s'occupi di fare comune fronte costruttivo per assicurare quell'abbozzo d'idea di opere pubbliche delle quali il paese abbisogna da quasi due decenni.

E' uno smarrimento che la stessa popolazione tiene difficoltà ad esprimere e che, di certo, travolge le speranze, costringendo a ripensare la città. Una, questa nostra, la quale soffre tradizionalmente di un'attività amministrativa che è lontana dal brillare, con una ricchezza puntuale di coni d'ombra, imprecisate deficienze, periodici buchi di carburazione, pullulare di promesse non mantenute, situazioni incresciose che finiscono per investire singoli Amministratori a cadenza costante e con effetti d'imbarazzo per tutta l'incolpevole comunità.

Smarrimento di fronte all'incognita del futuro prossimo di quel governo che andrà pure ad insediarsi, nel dispetto al precedente, naufragato dopo poco più di due anni, a scorno di chi aveva cantato vittoria alla faccia del destino che stava per investirlo in piena faccia.

Smarrimento per l'assenza di punti di riferimento ideali e per quella di lealtà concreta a modelli di civica virtù, che rivestono una certa importanza per chiunque e qualunque sia la cultura in saccoccia.

Nostalgia!
Nostalgia non dell'Amministrazione di Vito Plotino, non delle sue maggioranze al Governo, ma di Vito Plotino come uomo, anzi: gentiluomo del quale fidarsi e al quale affidare un voto di coscienza che avrebbe fruttato anzitutto un Sindaco onesto d'animo, prima ancora che un Capo d'Amministrazione efficiente negli atti di gestione della Cosa Pubblica.

Nostalgia non dell'Amministrazione di Fabio Perinei, non delle sue maggioranze da Prima Repubblica, ma di Fabio Perinei come uomo, persona prima di tutto umanamente sensibile e profondamente colta, autentica eccezione alla norma del luogo.

Nostalgia di un'epoca, certo non dissimile da quella odierna, caratterizzata dal furto delle coscienze e delle Casse pubbliche da parte di una classe politica cinica e affamata di potere, ma pure dove pure non mancava il rilucere di alcune stelle, anime delle quali oggi solamente si serba la memoria.

Voglia di nuovo!

Voglia di nuovo, cioè di cambiare Pagina, di dare una svolta per il Bene della comunità altamurana, tradita, violata ed oppressa dall'ipocrisia cinica di politicanti senza mestiere, mediatori d'aziende, sensali allupati dai ritorni tangentizi, miserie psicologiche che avrebbero dovuto risiedere in contesti ben diversi da quello dove si decide del Bene comune.

Voglia di un governare senza più lo schermo delle apparenze e delle sane recite di chi, sino ad oggi, ha vivificato il discorso politico locale, determinandone la scadenza irreversibile.

Voglia di vederci chiaro nel passato recente e remoto, per capire in cosa è consistito il profitto reale dell'opera degli attori andati in scena durante i decenni scorsi, in cosa ha guadagnato ed in cosa ha perso la popolazione altamurana, dopo aver dato fiducia nell'urna a questo o a quello.

Voglia di partecipare concretamente ai processi deliberativi dell'Amministrazione comunale, attraverso una maggiore attività di trasparenza da parte di questa, ma pure di proposta e di controllo efficace da parte dei governati, affinchè sia inibito il più possibile ogni più nascosto moto di furbizia che potrebbe alimentare l'indegnità sostanziale del complesso di azioni istituzionali, apparentemente legittime, promananti dal Governo municipale.

Dunque tanta, ma tanta voglia! Una, però, se taluni segnali già si lasciano bene intendere lasciando non di poco perplessi, forse destinata a restar tale, dopo i puntuali entusiasmi ed auguri che si diffonderanno nel mese di Giugno, ad elezioni ormai avvenute.
Attendere ancora si dovrà, temiamo dunque, per intravedere un barlume di quel momento di Nuovo avverarsi fra le mura del Palazzo di Città. Perché quel Nuovo arriverà, non si dubiti mentre fieramente, chetamente, bellamente, come nella natura della "Leonessa di Puglia", vi si porti speranzosa attesa!