Bocciato il ricorso Cinque stelle per il riconoscimento del decimo seggio
Castellano: "Amareggiato per l'intera vicenda"
domenica 15 novembre 2015
Tutti al proprio posto. Non ci saranno modifiche negli assetti del consiglio comunale dopo la bocciatura da parte del Tar Puglia del ricorso presentato dal Movimento Cinque Stelle a proposito dell'attribuzione dei seggi in consiglio comunale.
Gli attivisti chiedevano la verifica dei voti, denunciando la mancata attribuzione di alcune decine di preferenze a favore die Cinque Stelle e una non meglio precisata lista di errori commessi della Commissione elettorale.
Un ricorso che nei giorni scorsi è stato definito "inammissibile per assoluta genericità" dal Tribunale amministrativo di Bari che di conseguenza lo ha bocciato poiché affidato solo "alle testimonianze vaghe di alcuni rappresentanti di lista".
La notizia è stata resa nota dal consigliere Oronzo Castellano, uno dei due consiglieri a rischio insieme a Enzo Ferrulli, che nel cosro dell'ultima seduta consiliare si è dichiarato "amareggiato non solo per i risvolti legali e personali che la vicenda ha scatenato ma soprattutto sul piano politico e amministrativo".
Parole a cui ha risposto in aula il consigliere Cinque stelle Pietro Masi ribadendo che il ricorso era stato chiesto per appurare la regolarità delle procedure "poiché è bene ricordare che il candidato più suffragato, con più di 900 preferenze è rimasto fuori dall'aula".
E lui il più suffragato, Michele Loporcaro, dalla sua pagina facebook assicura che nonostante l'estromissione dall'aula consiliare "continuerò a difendere l'interpretazione, a nostro avviso costituzionalmente corretta, per cui alla minoranza spettano 10 seggi e non solo 9. Solo tale interpretazione, infatti, garantisce piena tutela sia alle minoranze che agli elettori che hanno diritto di veder rappresentato nell'assise comunale il proprio voto e le preferenze espresse".
Il ricorso presentato dal Movimento infatti si basava sulla interpretazione della norma secondo cui elettorale attualmente in vigore prevede l'assegnazione di 14,40 seggi per garantire la governabilità del Municipio. La nuova legge nella ripartizione dei seggi, infatti, impone di attribuire il 60% degli stessi alla maggioranza e il 40% all' opposizione. Con questi criteri e con un consiglio comunale ridotto a 24 consiglieri dalla manovra finanziaria del 2010, alla maggioranza spettano 14,4 seggi lasciando i restanti 9,6 allo schieramento opposto.
La legge consente l' arrotondamento dei decimali purché non venga superata la soglia massima del 60%. Di qui la richiesta di attribuire il decimo seggio alle opposizioni.
Richiesta ufficialmente bocciata.
Gli attivisti chiedevano la verifica dei voti, denunciando la mancata attribuzione di alcune decine di preferenze a favore die Cinque Stelle e una non meglio precisata lista di errori commessi della Commissione elettorale.
Un ricorso che nei giorni scorsi è stato definito "inammissibile per assoluta genericità" dal Tribunale amministrativo di Bari che di conseguenza lo ha bocciato poiché affidato solo "alle testimonianze vaghe di alcuni rappresentanti di lista".
La notizia è stata resa nota dal consigliere Oronzo Castellano, uno dei due consiglieri a rischio insieme a Enzo Ferrulli, che nel cosro dell'ultima seduta consiliare si è dichiarato "amareggiato non solo per i risvolti legali e personali che la vicenda ha scatenato ma soprattutto sul piano politico e amministrativo".
Parole a cui ha risposto in aula il consigliere Cinque stelle Pietro Masi ribadendo che il ricorso era stato chiesto per appurare la regolarità delle procedure "poiché è bene ricordare che il candidato più suffragato, con più di 900 preferenze è rimasto fuori dall'aula".
E lui il più suffragato, Michele Loporcaro, dalla sua pagina facebook assicura che nonostante l'estromissione dall'aula consiliare "continuerò a difendere l'interpretazione, a nostro avviso costituzionalmente corretta, per cui alla minoranza spettano 10 seggi e non solo 9. Solo tale interpretazione, infatti, garantisce piena tutela sia alle minoranze che agli elettori che hanno diritto di veder rappresentato nell'assise comunale il proprio voto e le preferenze espresse".
Il ricorso presentato dal Movimento infatti si basava sulla interpretazione della norma secondo cui elettorale attualmente in vigore prevede l'assegnazione di 14,40 seggi per garantire la governabilità del Municipio. La nuova legge nella ripartizione dei seggi, infatti, impone di attribuire il 60% degli stessi alla maggioranza e il 40% all' opposizione. Con questi criteri e con un consiglio comunale ridotto a 24 consiglieri dalla manovra finanziaria del 2010, alla maggioranza spettano 14,4 seggi lasciando i restanti 9,6 allo schieramento opposto.
La legge consente l' arrotondamento dei decimali purché non venga superata la soglia massima del 60%. Di qui la richiesta di attribuire il decimo seggio alle opposizioni.
Richiesta ufficialmente bocciata.