Biomasse, via libera al Piano
In consiglio piovono polemiche ma l'impianto in zona Jesce è oramai autorizzato
martedì 28 febbraio 2017
15.39
Alla fine nessuna sospensione per gli impianti a biomassa che dovrebbero sorgere nel territorio di Altamura.
E' stato infatti bocciato l'emendamento presentato dal consigliere Nicola Loizzo con cui si chiedeva di sospendere gli iter autorizzativi in essere sino all'approvazione da parte del consiglio comunale di un piano per gli insediamenti di impianti per il trattamento dei rifiuti.
Il Piano per la definizione delle aree dove sorgeranno gli impianti e la loro futura gestione, invece, si farà dopo il via libera dell'assise consiliare giunto al termine di un estenuante confronto tra maggioranza e opposizione. Confronto al quale hanno preso parte anche gli imprenditori della zona industriale Jesce che già nei giorni scorsi avevano espresso la propria contrarietà al progetto e i rappresentanti del movimento Il Grillaio di Altamura.
E proprio Loretta Moramarco in nome de Il Grillaio ha sollevato una serie di perplessità sull'utilità dell'impianto in questione basando la sua tesi su un studio dell'Università di bari secondo cui nella zona ci sarebbero materie disponibili a bruciare negli impianti in quantità inferiore rispetto al fabbisogno dell'impianto stesso. Dunque da dove arriveranno le biomasse da bruciare e da cui produrre energia ? si chiede Moramarco che invita l'aula a porre particolare attenzione all'impatto ambientale che un simile impianto provoca nell'aria e nel territorio poiché non è dato sapere come e dove saranno smaltite le ceneri delle combustione.
Si dicono invece preoccupati e anche delusi i venti imprenditori che hanno sottoscritto una dura lettera di protesta indirizzata all'amministrazione con cui chiedono che gli impianti non vengano realizzati nella zona Jesce.
"Non siamo contro gli impianti o contro il lavoro di altri imprenditori – esordisce Raffaele Nicoletti rappresentante del gruppo imprenditoriale – ma ribadiamo la nostra preoccupazione per la nascita di un impianto a pochi passi da una zona produttiva dove ci sono aziende che operano nell'agroalimentare oltre ad essere una zona di pregio storico e turistico a ridosso della Via Appia e della masseria Jesce".
La proposta è di individuare altre zone lontano dal centro abitato per non compromettere tanto la salute pubblica quanto la sopravvivenza di molte aziende.
Conclusi gli interventi esterni, il consiglio entra nel vivo con l'intervento di Rosa Melodia che ribadisce la sua totale contrarietà all'impianto prima di chiedere conto al primo cittadino di quanto è stato fatto in questi mesi considerando che proprio nella mattinata del 27 febbraio è stata celebrata l'ultima conferenza di servizi con cui si autorizza la nascita dell'impianto.
"Il sindaco in qualità di rappresentante del comune avrebbe potuto porre questioni importanti in conferenza di servizi tra cui chiedere come si può mantenere a regime l'impianto tenendolo in funzione 24h su 24 con le sole materie messe a disposizione dal nostro territorio".
Immediata la risposta furiosa del sindaco: " Sono intervenuto in più occasione con l'azienda e se noi oggi approviamo il piano, l'impresa è disposta a rivedere il progetto e a trovare soluzioni alternative considerando che l'iter è concluso poiché è stato avviato nel 2010 quando io non ero sindaco".
Duri gli interventi di Pietro Masi che richiama il sindaco alle proprie responsabilità in materia di rifiuti e Raffaella Petronelli secondo cui "l'iter oramai concluso non si può sospendere quindi questo consiglio comunale è una presa in giro".
"La competenza – continua la Petronelli - è comunale poiché l'impianto è stato ridotto di dimensioni e capacità. Questo consiglio non serve a nulla perché volete solo mettere l'opposizione nelle condizioni di dire no al principio di tutela della salute dei cittadini. Non è l'opposizione che deve esprimersi ma il sindaco e la giunta".
E se Maria Clemente si dilunga citando una serie di provvedimenti legislativi, Oronzo Castellano ribadisce che la realizzazione dell'impianto può essere bloccata " solo da determinazioni dell'organo esecutivo ovvero la giunta" citando una relazione del servizio avvocatura comunale.
Il clima si fa incandescente e in più occasioni il presidente Marroccoli è costretto a richiamare i consiglieri all'ordine.
Duro l'attacco del consigliere Loizzo alle opposizioni accusate di non avere a cuore le sorti della città. Loizzo invita i consiglieri a votare il proprio ordine del giorno per "amore di questo paese".
Invito che sembra cadere nel nulla con l'intervento di Stigliano che si scaglia contro l'amministrazione rea di aver perso tempo in questi mesi e di non aver sottoposto la questione all'attenzione del consiglio con il solo obiettivo di lasciare che l'iter autorizzativo arrivasse a conclusione.
Alla fine l'atto di indirizzo di Loizzo viene approvato con 10 voti favorevoli mentre tutti gli emendamenti sono stati ritirati.
E' stato infatti bocciato l'emendamento presentato dal consigliere Nicola Loizzo con cui si chiedeva di sospendere gli iter autorizzativi in essere sino all'approvazione da parte del consiglio comunale di un piano per gli insediamenti di impianti per il trattamento dei rifiuti.
Il Piano per la definizione delle aree dove sorgeranno gli impianti e la loro futura gestione, invece, si farà dopo il via libera dell'assise consiliare giunto al termine di un estenuante confronto tra maggioranza e opposizione. Confronto al quale hanno preso parte anche gli imprenditori della zona industriale Jesce che già nei giorni scorsi avevano espresso la propria contrarietà al progetto e i rappresentanti del movimento Il Grillaio di Altamura.
E proprio Loretta Moramarco in nome de Il Grillaio ha sollevato una serie di perplessità sull'utilità dell'impianto in questione basando la sua tesi su un studio dell'Università di bari secondo cui nella zona ci sarebbero materie disponibili a bruciare negli impianti in quantità inferiore rispetto al fabbisogno dell'impianto stesso. Dunque da dove arriveranno le biomasse da bruciare e da cui produrre energia ? si chiede Moramarco che invita l'aula a porre particolare attenzione all'impatto ambientale che un simile impianto provoca nell'aria e nel territorio poiché non è dato sapere come e dove saranno smaltite le ceneri delle combustione.
Si dicono invece preoccupati e anche delusi i venti imprenditori che hanno sottoscritto una dura lettera di protesta indirizzata all'amministrazione con cui chiedono che gli impianti non vengano realizzati nella zona Jesce.
"Non siamo contro gli impianti o contro il lavoro di altri imprenditori – esordisce Raffaele Nicoletti rappresentante del gruppo imprenditoriale – ma ribadiamo la nostra preoccupazione per la nascita di un impianto a pochi passi da una zona produttiva dove ci sono aziende che operano nell'agroalimentare oltre ad essere una zona di pregio storico e turistico a ridosso della Via Appia e della masseria Jesce".
La proposta è di individuare altre zone lontano dal centro abitato per non compromettere tanto la salute pubblica quanto la sopravvivenza di molte aziende.
Conclusi gli interventi esterni, il consiglio entra nel vivo con l'intervento di Rosa Melodia che ribadisce la sua totale contrarietà all'impianto prima di chiedere conto al primo cittadino di quanto è stato fatto in questi mesi considerando che proprio nella mattinata del 27 febbraio è stata celebrata l'ultima conferenza di servizi con cui si autorizza la nascita dell'impianto.
"Il sindaco in qualità di rappresentante del comune avrebbe potuto porre questioni importanti in conferenza di servizi tra cui chiedere come si può mantenere a regime l'impianto tenendolo in funzione 24h su 24 con le sole materie messe a disposizione dal nostro territorio".
Immediata la risposta furiosa del sindaco: " Sono intervenuto in più occasione con l'azienda e se noi oggi approviamo il piano, l'impresa è disposta a rivedere il progetto e a trovare soluzioni alternative considerando che l'iter è concluso poiché è stato avviato nel 2010 quando io non ero sindaco".
Duri gli interventi di Pietro Masi che richiama il sindaco alle proprie responsabilità in materia di rifiuti e Raffaella Petronelli secondo cui "l'iter oramai concluso non si può sospendere quindi questo consiglio comunale è una presa in giro".
"La competenza – continua la Petronelli - è comunale poiché l'impianto è stato ridotto di dimensioni e capacità. Questo consiglio non serve a nulla perché volete solo mettere l'opposizione nelle condizioni di dire no al principio di tutela della salute dei cittadini. Non è l'opposizione che deve esprimersi ma il sindaco e la giunta".
E se Maria Clemente si dilunga citando una serie di provvedimenti legislativi, Oronzo Castellano ribadisce che la realizzazione dell'impianto può essere bloccata " solo da determinazioni dell'organo esecutivo ovvero la giunta" citando una relazione del servizio avvocatura comunale.
Il clima si fa incandescente e in più occasioni il presidente Marroccoli è costretto a richiamare i consiglieri all'ordine.
Duro l'attacco del consigliere Loizzo alle opposizioni accusate di non avere a cuore le sorti della città. Loizzo invita i consiglieri a votare il proprio ordine del giorno per "amore di questo paese".
Invito che sembra cadere nel nulla con l'intervento di Stigliano che si scaglia contro l'amministrazione rea di aver perso tempo in questi mesi e di non aver sottoposto la questione all'attenzione del consiglio con il solo obiettivo di lasciare che l'iter autorizzativo arrivasse a conclusione.
Alla fine l'atto di indirizzo di Loizzo viene approvato con 10 voti favorevoli mentre tutti gli emendamenti sono stati ritirati.