Bio-pattumiere e buste biodegradabili
Aria Fresca: “La raccolta dell’umido non è ancora stata avviata”. Ma la "fioriera" fotografata serviva a valorizzare la stessa raccolta
mercoledì 10 novembre 2010
10.22
"Il 21 maggio scorso il sindaco Stacca annunciò con un comunicato ufficiale che, a partire dal 1° giugno, sarebbe iniziata la distribuzione di bio-pattumiere e buste biodegradabili per la raccolta differenziata della frazione umida", scrive il Movimento cittadino Aria Fresca in una nota, "ce ne rallegrammo molto. Peccato che, da allora, siano passati cinque mesi e della tanto strombazzata raccolta dell'umido non ci sia traccia. Invece, ben altre tracce sono state seminate qui e là, come al solito a scapito del buon senso e della risorse pubbliche".
"I cittadini", prosegue Aria Fresca, "devono infatti sapere che, mentre la raccolta dell'umido non è ancora stata avviata, sono invece partiti (a tutta velocità e già un anno e mezzo fa) gli esborsi di denaro pubblico per l'acquisto di mezzi e attrezzature necessari per la raccolta (un appalto del valore di oltre un milione di euro) e un'apposita campagna di pubblicità sul tema (altro appalto da 85.000,00 euro). Per non parlare delle somme allegramente sborsate dal Comune per la distribuzione delle cosiddette bio-pattumiere".
"Il denaro", continua il Movimento, "era stato messo a disposizione dalla Regione, per il tramite della Provincia, per incentivare la raccolta differenziata. Autore dell'esborso è stato l'ATO BA/4, il consorzio di cui il Comune di Altamura è il principale esponente e a cui, da un paio di anni, è affidata la gestione dei rifiuti per i nove Comuni del bacino dell'Alta Murgia. Avete capito bene, sono state spese illogicamente ingenti risorse pubbliche in attrezzature, macchinari e pubblicità per un servizio che, a distanza di oltre un anno dalla spesa, ancora non c'è! In sintesi, il sindaco (per anni - e sino a pochi mesi fa - presidente proprio dell'ATO) e i suoi collaboratori hanno avallato la spesa di denaro pubblico senza che preliminarmente e doverosamente sapessero o avessero chiarito: chi ad Altamura deve provvedere alla raccolta della frazione umida (per contratto, dovrebbe farlo la Tradeco); in quale impianto bisogna conferire tali rifiuti; con quali costi di trattamento e trasporto".
"A pagare, come al solito, sono i bilanci pubblici, ossia le tasche dei cittadini", così conclude il comunicato, "tramite il nostro consigliere comunale Enzo Colonna abbiamo provveduto a depositare un'interpellanza per avere chiarimenti dettagliati sull'accaduto (lo avevamo già fatto a fine maggio, senza ricevere risposta). Ma non ci fermeremo qui: i cittadini devono sapere cosa fare delle bio-pattumiere marroni ricevute da mesi. In mancanza di chiarimenti, inviteremo a restituirle davanti al Municipio. Altrimenti, questa è la fine che rischiano di fare». Il Movimento fa qui riferimento alla foto-icona dell'articolo in cui vediamo una bio-pattumiera usata come vaso per fiori.
In realtà la "fioriera" fotografata aveva un altro scopo, spiegato da Paolo Direnzo, presidente dell'associazione altamurana Il Dugongo, in un'intervista rilasciata ad Altamuralife a luglio scorso. Si trattava di un'iniziativa di "Guerrilla gardening" inserita nell'ambito della manifestazione Scenario: "Intento - spiegava Direnzo - è quello di valorizzare l'iniziativa che il Comune di Altamura sta portando avanti con la raccolta dell'umido. Stiamo utilizzando i contenitori che il Comune ha distribuito per la raccolta dell'umido come vere e proprie fioriere. Il materiale che dovrebbe essere raccolto, come scarti alimentari, se gettato nei contenitori messi a disposizione del Comune, può diventare una sorta di concime". Per ascoltare l'intervista, clicca qui.
"I cittadini", prosegue Aria Fresca, "devono infatti sapere che, mentre la raccolta dell'umido non è ancora stata avviata, sono invece partiti (a tutta velocità e già un anno e mezzo fa) gli esborsi di denaro pubblico per l'acquisto di mezzi e attrezzature necessari per la raccolta (un appalto del valore di oltre un milione di euro) e un'apposita campagna di pubblicità sul tema (altro appalto da 85.000,00 euro). Per non parlare delle somme allegramente sborsate dal Comune per la distribuzione delle cosiddette bio-pattumiere".
"Il denaro", continua il Movimento, "era stato messo a disposizione dalla Regione, per il tramite della Provincia, per incentivare la raccolta differenziata. Autore dell'esborso è stato l'ATO BA/4, il consorzio di cui il Comune di Altamura è il principale esponente e a cui, da un paio di anni, è affidata la gestione dei rifiuti per i nove Comuni del bacino dell'Alta Murgia. Avete capito bene, sono state spese illogicamente ingenti risorse pubbliche in attrezzature, macchinari e pubblicità per un servizio che, a distanza di oltre un anno dalla spesa, ancora non c'è! In sintesi, il sindaco (per anni - e sino a pochi mesi fa - presidente proprio dell'ATO) e i suoi collaboratori hanno avallato la spesa di denaro pubblico senza che preliminarmente e doverosamente sapessero o avessero chiarito: chi ad Altamura deve provvedere alla raccolta della frazione umida (per contratto, dovrebbe farlo la Tradeco); in quale impianto bisogna conferire tali rifiuti; con quali costi di trattamento e trasporto".
"A pagare, come al solito, sono i bilanci pubblici, ossia le tasche dei cittadini", così conclude il comunicato, "tramite il nostro consigliere comunale Enzo Colonna abbiamo provveduto a depositare un'interpellanza per avere chiarimenti dettagliati sull'accaduto (lo avevamo già fatto a fine maggio, senza ricevere risposta). Ma non ci fermeremo qui: i cittadini devono sapere cosa fare delle bio-pattumiere marroni ricevute da mesi. In mancanza di chiarimenti, inviteremo a restituirle davanti al Municipio. Altrimenti, questa è la fine che rischiano di fare». Il Movimento fa qui riferimento alla foto-icona dell'articolo in cui vediamo una bio-pattumiera usata come vaso per fiori.
In realtà la "fioriera" fotografata aveva un altro scopo, spiegato da Paolo Direnzo, presidente dell'associazione altamurana Il Dugongo, in un'intervista rilasciata ad Altamuralife a luglio scorso. Si trattava di un'iniziativa di "Guerrilla gardening" inserita nell'ambito della manifestazione Scenario: "Intento - spiegava Direnzo - è quello di valorizzare l'iniziativa che il Comune di Altamura sta portando avanti con la raccolta dell'umido. Stiamo utilizzando i contenitori che il Comune ha distribuito per la raccolta dell'umido come vere e proprie fioriere. Il materiale che dovrebbe essere raccolto, come scarti alimentari, se gettato nei contenitori messi a disposizione del Comune, può diventare una sorta di concime". Per ascoltare l'intervista, clicca qui.