Avviare un bed and breakfast ad Altamura

L’esperienza di una 24enne che ha puntato tutto sul turismo locale. «Occorre fare rete, ma qui è difficile»

venerdì 6 maggio 2011 14.30
A cura di Anna Maria Colonna
Nelle ultime settimane si è parlato spesso di turismo ad Altamura. Un termine che va a braccetto con la parola valorizzazione. Lo scorso 8 aprile la cooperativa Arché ha denunciato, in una lettera aperta, «i grandi disagi, in notevole aumento negli ultimi anni, incontrati nell'espletare servizi utili per i visitatori della città e del territorio». Il 23 marzo, Comune di Altamura, Gal Terre di Murgia e Parco nazionale dell'Alta Murgia hanno siglato un protocollo di intesa per la gestione integrata del Pulo di Altamura. Il Pulo, il 1° maggio, è stato fotografato in vesti non proprio pulite. Il Pd, in una nota, ha posto l'accento sui flussi turistici durante le festività pasquali, definendo Altamura «una città deserta e disorganizzata». Aria Fresca ha presentato delle interpellanze «sul recupero - e successivo abbandono - di Palazzo Baldassarre, sul degrado e sugli atti di vandalismo a danno del Pulo e sul ritardo di due anni nell'apertura dell'Info Point turistico di via Treviso». Ma ci sono state anche iniziative tese alla valorizzazione dei tesori altamurani e che, senza dubbio, hanno attirato l'attenzione di cittadini e visitatori, come, ad esempio, le mostre Rivisitazioni e Il Tesoro della Cattedrale.

Qualche dato in più possono sicuramente fornirlo le strutture ricettive come hotel e bed and breakfast, che sono a contatto con i turisti in tutti i periodi dell'anno. Abbiamo provato ad osservare il turismo altamurano attraverso gli occhi di un giovane che si sta rimboccando le maniche per realizzare il proprio sogno. Un sogno che significa anche fare qualcosa di utile per Altamura. Si chiama Mariagrazia Cornacchia, 24 anni. Ha puntato tutto sul turismo locale, gettando qui le fondamenta del suo futuro.

Si sta specializzando in Marketing del turismo presso l'Università degli Studi di Bari. A settembre scorso ha avviato, insieme alla famiglia, un bed and breakfast in pieno centro cittadino. «Già ai tempi delle scuole medie - spiega - amavo il settore turistico. Sentivo continuamente parlare di crisi, così mi sono detta che la soluzione a questa problematica è cercare d'importare economia dall'esterno attraverso il turismo». Mariagrazia ha frequentato l'Istituto professionale per il Turismo ad Altamura. «Quando dovevo scegliere gli studi universitari, ho incontrato un po' di difficoltà perché al Sud non ci sono molte facoltà indirizzate al settore turistico. Mi sono iscritta a Marketing pensando ad una specializzazione in Marketing turistico. Ho conseguito la laurea a luglio, ora sto frequentando Economia del Turismo, una specializzazione di Economia e Commercio che hanno attivato a Bari da due anni».

La passione di Mariagrazia per questo settore è cresciuta e maturata. «Secondo me - sottolinea - Altamura ha molto, ma bisogna valorizzarla. Con la mia famiglia abbiamo avviato un bed and breakfast in pieno centro cittadino. Si tratta di una vecchia casa ristrutturata. Dopo le prime difficoltà, si è diffusa la voce. La struttura va bene».

Ma quale tipologia di turisti ospita Altamura? «Purtroppo, secondo me, ad Altamura non c'è turismo vero e proprio. Ospitiamo pochissimi visitatori stranieri, molti più italiani. Sono persone che hanno parenti ad Altamura e che alloggiano da noi quando vengono a trovarli. Dopo la notte al bed and breakfast, trascorrono la giornata in famiglia. Non voglio limitarmi a questo. Vorrei avere una clientela Turistica, che sia straniera o italiana, perché solo così il territorio può crescere ed ottenere un giusto riconoscimento per ciò che conserva e preserva. Mi piacerebbe fare rete con le varie attività inserite nel settore, ad esempio ristoranti, bar, negozi di souvenir, cooperative e guide turistiche. Creare un sistema che valorizzi il territorio e le sue risorse. Purtroppo, però, ad Altamura ci sono una mentalità chiusa e tanto individualismo».

«Occorre partire dalla valorizzazione del patrimonio - sottolinea Mariagrazia - e questo purtroppo non dipende da noi. Abbiamo una Cattedrale bellissima, ma spesso i turisti la trovano chiusa. I visitatori incontrano parecchie difficoltà, non riescono a vedere ciò che vorrebbero». Mariagrazia si dice fiduciosa e avanza delle proposte: «Se so che il turista viene ad una certa ora, contatto siti ed Enti e prenoto. In questo modo il turista ha un'impressione diversa, migliore della città. Ribadisco che bisogna creare reti partendo dal basso, cercando di far visitare ciò che al momento è fruibile. Servono non solo gli eventi, ma anche le infrastrutture». I periodi di maggiore affluenza sono quelli festivi.

Mariagrazia collabora, a titolo volontario, anche con la Pro Loco. «Sono legata ad Altamura - conclude - non riuscirei a fare le valigie. È troppo facile scappare. Voglio capire cosa si può fare nel mio territorio. Se non credi in quello che fai, non vale la pena nemmeno iniziare. Nella vita bisogna rischiare. Volere è potere».