ATO BA/4, in merito all'ordinanza di Vendola intervengono Ventricelli e Aria Fresca

Un aggravio di spesa che desta preoccupazioni. I rifiuti saranno trasportati presso l'AMIU di Bari per la biostabilizzazione, poi opresso la discarica di Giovinazzo

mercoledì 12 maggio 2010
Il 9 maggio 2010 abbiamo pubblicato integralmente un comunicato del sindaco di Santeramo Vito Lillo in merito all'ordinanza n. 84 del 23 aprile scorso con la quale Nichi Vendola, commissario delegato per l'Emergenza Ambientale, nonché presidente della Regione Puglia, dispone che, dal 27 aprile 2010, i rifiuti urbani dei Comuni di Santeramo, Cassano, Altamura, Gravina, Grumo, Poggiorsini e Toritto siano prima trasferiti nell'impianto gestito dall'AMIU-BA per essere sottoposti al trattamento preliminare di biostabilizzazione e da qui essere, successivamente, conferiti presso la discarica di Giovinazzo.

Sulla questione è intervenuto il Movimento cittadino Aria Fresca con una nota di denuncia rivolta al Comune di Altamura.

A seguito di un'ordinanza del 29 aprile 2010 del Commissario per l'emergenza ambientale Nichi Vendola, Altamura e gli altri comuni del Bacino BA/4 sono tenuti a trasportare i rifiuti presso l'impianto AMIU di Bari per la biostabilizzazione (un trattamento che punta ad abbattere il carico inquinante e i volumi) e poi da Bari alla discarica di Giovinazzo.

In base al contratto che lega il Comune alla Tradeco, i costi di smaltimento sono a carico della ditta che, in via forfettaria ed onnicomprensiva, percepisce attualmente oltre 7 milioni di euro all'anno sia per il servizio di raccolta dei rifiuti che per il loro trattamento e smaltimento

Sicuramente la Tradeco si sarà lamentata di tale cambiamento, in quanto sinora il costo di smaltimento (a suo carico) nelle discariche di Conversano, Andria e poi Trani si aggirava sui 45-50 euro a tonnellata, mentre ora – con la biostabilizzazione ed il successivo smaltimento in discarica a Giovinazzo – il costo salirebbe a 110 euro.

Il sindaco Stacca, velocissimo, ha disposto con propria ordinanza (la n. 52 del 30 aprile) che sia il Comune ad assumere il maggiore onere: a favore della Tradeco un ulteriore esborso di un milione di euro, che si aggiunge al milione e mezzo che già paghiamo per il trasporto fuori bacino dei rifiuti indifferenziati e ai 400mila euro della più alta ecotassa regionale a causa di un bassissimo livello di raccolta differenziata (peraltro scesa al 7% nei primi mesi di quest'anno).

Un "regalo" di cui chiediamo conto al sindaco che, andando oltre le sue competenze e richiamando inesistenti previsioni contrattuali, ha deciso unilateralmente di accogliere le richieste della ditta. In realtà il contratto parla chiaro: alla Tradeco spetta una somma comprensiva di qualunque onere, senza possibilità di appellarsi a singole voci di spesa sopravvenute che rientrano nei normali rischi contrattuali di impresa. Siamo al ridicolo: secondo chi ci amministra, a pagare deve essere sempre il Comune, qualunque cosa accada. Eppure lo stesso sindaco e chi l'ha preceduto non si sono mai sognati di chiedere un euro alla Tradeco quando per anni i rifiuti sono stati conferiti nella discarica di Altamura, di proprietà della stessa ditta, e questa situazione non generava costi, ma un doppio guadagno a favore del privato.
Altamura non merita questo ennesimo schiaffo e questa arroganza. Il sindaco ritiri o almeno modifichi l'ordinanza e, con il nostro sostegno, chieda con forza alla Regione di poter trattare e smaltire i rifiuti in un unico sito (ad esempio, negli impianti di Trani, Andria o Giovinazzo), evitando un doppio e costoso passaggio tra gli impianti di Bari e Giovinazzo. Agli amministratori pubblici si chiede sensibilità e competenza, non oltraggiosi "regalini" ai privati.


Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Michele Ventricelli ha scritto, invece, al presidente Vendola e al neo-assessore all'ambiente Nicastro per richiamare l'attenzione sulla delicata questione, che sta allarmando i cittadini e gli amministratori dei comuni della Provincia rientranti nel distretto Ato Ba/4.

"La determinazione adottata con le ordinanze n. 84-86 di disporre la biostabilizzazione dei rifiuti del bacino BA/4 presso l'impianto di Bari dell'AMIU prima del conferimento degli stessi nella discarica di Giovinazzo è legittima e condivisibile – dichiara Ventricelli. - L'aspetto, però, discutibile è l'aggravio di spese per i comuni i quali, a causa di contratti eccessivamente onerosi, sono costretti a riversare sui cittadini i costi di tale trattamento fuori bacino. E'ovvio che i comuni interessati e l'intero Ato BA 4 sono obbligati ad intensificare la raccolta differenziata, per il duplice obiettivo di ridurre le quantità di rifiuti e di ottenere la successiva premialità prevista dalla normativa regionale. E' perciò altresì necessario trovare delle soluzioni che con il consenso dei comuni interessati soddisfino l'esigenza di migliorare la qualità dello smaltimento senza ulteriori ed eccessivi aggravi tariffari. Spero che entrambi condividiate tali esigenze e si possa individuare insieme le soluzioni utili e necessarie, evitando inutili conflittualità con le amministrazioni locali".




A proposito di rifiuti…

Militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Bari, insieme a personale del Servizio Vigilanza Antifrode dell'Ufficio delle Dogane di Bari, al termine di complesse indagini di Polizia Giudiziaria, hanno sgominato un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di rifiuti speciali e/o pericolosi, posto in essere attraverso il Porto di Bari. Autovetture rottamate e che, quindi, costituivano rifiuti speciali soggetti ad "ecotassa", venivano dichiarate come automezzi usati e/o pezzi di ricambio alle autorità doganali di Bari e di altre città del Centro Nord. Autrice del misfatto, la compagine di una società di demolizione con sede a Bologna, che si è avvalsa della complicità di spedizionieri e trasportatori. Destinatari degli automezzi erano operatori commerciali operanti nei Paesi Balcanici, in particolare in Ungheria e Bulgaria.