Associazioni di categoria contro il Comune

Non piacciono gli orari dei pre-festivi e i requisiti per i contributi a imprese

sabato 19 dicembre 2020 12.28
Le associazioni di categoria del commercio e dell'artigianato puntano il dito contro l'amministrazione comunale, contestando le misure non concordate nel Coc (centro operativo comunale) di protezione civile e per il mancato accoglimento delle loro proposte.

Uno dei problemi segnalati è la disposizione dell'ordinanza per il contenimento della diffusione del Covid19 in cui è previsto l'obbligo di chiusura dalle ore 14.00 sino alle ore 05.00 del giorno successivo nei giorni di vigilia delle feste (24 e 31 dicembre e 5 gennaio 2021). Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti chiedono di rivedere tali disposizioni, ritenute troppo penalizzanti per il settore, in particolar modo per i punti vendita del prodotto fresco.

"E' una decisione che non solo non abbiamo condiviso nel Coc - scrivono - ma che riteniamo tutt'altro che saggia anzi pericolosa perché provocherà inevitabili assembramenti soprattutto nelle attività alimentari, considerando che queste tre giornate sono per tutti lavorative, che la gente non può certo approvvigionarsi di alimenti (soprattutto freschi) molti giorni prima e che con la chiusura alle 14 non gli sarà consentito di effettuare le compere prefestive. Siamo certi invece che ci sarà una pericolosa corsa alla spesa all'ora di chiusura".

"Abbiamo poi verificato - aggiungono - che sarà data la possibilità di andare in chiesa il 24 sino alle 22:00 per i riti religiosi, decisione anche questa che riteniamo inutile e discriminante visto che si dà la possibilità di andare in chiesa fino alle 22:00 e non si dà la possibilità ai cittadini che lavorano nelle vigilie di fare le spese prefestive senza ansie ed inutili e pericolosi assembramenti mettendo sicuramente in seria difficoltà gli operatori commerciali sia sul piano organizzativo che economico togliendo loro anche quei pochi incassi delle festività natalizie". Quindi viene rivolto l'invito a "rivedere queste disposizioni, auspicando in una saggia riconsiderazione di quanto evidenziato, cercando insieme una soluzione che non danneggi nessuno".

Non piacciono nemmeno i contenuti del bando per i contributi alle imprese. In questo caso la contestazione viene mossa da Confartigianato e Confcommercio. Le due associazioni hanno chiesto di portare al 33% la differenza di fatturato rispetto a quello registrato nell' anno precedente (2019). Nel bando il requisito, invece, è il 40%. Inoltre la scadenza del 28 dicembre è troppo ravvicinata. "Questi pochi giorni lavorativi che seguono - dicono - saranno impegnati a provare a fare quel poco di fatturato che sarà consentito di fare e certo avranno ben poco tempo per presentare la domanda. Inoltre anche dando mandato ai loro commercialisti non si è assolutamente considerato il periodo festivo né le restrizioni sia del governo che comunali, pertanto i giorni lavorativi che resterebbero per presentare la domanda sarebbero solo 4, cosa assolutamente inaccettabile. Noi parliamo di questo bando con l'amministrazione da aprile e arriva solo ora e con queste scadenze, per noi questo è inaccettabile".