Assistenza domiciliare e le risposte della Asl
Conca, “Dalla Asl di Bari minimizzano. Serve tavolo tecnico”
giovedì 31 dicembre 2015
E' arrivata anche se tramite la responsabile dell'Unità di Fragilità e Complessità Assistenziale dell'ASL/BA dott.ssa Pesce, la risposta del dg Montanaro alla missiva inviata lo scorso 3 Novembre dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle Mario Conca nella quale sollevava ben delineate criticità nell'offerta di assistenza domiciliare ad elevata fragilità/complessità.
Una risposta che secondo il consigliere pentastellato "tende a minimizzare la problematica".
"E' sconsolante constatare – prosegue Conca - che il responsabile di un servizio tanto importante non dia la giusta e imprescindibile considerazione alle esigenze dei pazienti e dei familiari dei malati, attraverso un efficiente sistema di customer satisfaction. Ci sono aree territoriali in cui i giudizi sui servizi offerti sono assolutamente positivi ed altre, invece, nelle quali si continua a non dare il giusto ascolto alle richieste e ai fabbisogni dei malati fragili".
Nella sua missiva Conca denunciava costi inopportuni, ricoveri inappropriati, decessi imprevisti oltre a descrivere il disagio delle famiglie dei malati ad elevata fragilità per via di inidonee figure specialistiche assegnate, interruzioni di continuità assistenziali, pianificazioni di piani assistenziali non tarati sui bisogni effettivi, assenza di procedure per le emergenze cliniche ed assenza di call center di alta professionalità.
Dal 2013 le somme destinate, da parte dell'ASL Bari, alle figure mediche specialistiche operanti a casa dei malati fragili sono quintuplicate. "Una strategia lodevole - ammette Conca - ma che non ha portato ad un concreto miglioramento dell'offerta assistenziale. L'offerta di un servizio di call center, ad esempio, permetterebbe ai familiari dei malati di ottenere essenziali informazioni di medici competenti e i costi del servizio sarebbero ampiamente ammortizzati dai ricoveri che troppo spesso risultano evitabili".
Conca ribadisce la necessità di un tavolo tecnico per analizzare e provare a superare tutte le criticità attualmente in essere. "L'assistenza domiciliare dei malati ad elevata fragilità, specie quelli in respirazione automatica - conclude - richiede alte competenze e ricercata attenzione, sensibilità ed ascolto. Un termine troppo spesso dimenticato è quello di alleanza terapeutica".
Una risposta che secondo il consigliere pentastellato "tende a minimizzare la problematica".
"E' sconsolante constatare – prosegue Conca - che il responsabile di un servizio tanto importante non dia la giusta e imprescindibile considerazione alle esigenze dei pazienti e dei familiari dei malati, attraverso un efficiente sistema di customer satisfaction. Ci sono aree territoriali in cui i giudizi sui servizi offerti sono assolutamente positivi ed altre, invece, nelle quali si continua a non dare il giusto ascolto alle richieste e ai fabbisogni dei malati fragili".
Nella sua missiva Conca denunciava costi inopportuni, ricoveri inappropriati, decessi imprevisti oltre a descrivere il disagio delle famiglie dei malati ad elevata fragilità per via di inidonee figure specialistiche assegnate, interruzioni di continuità assistenziali, pianificazioni di piani assistenziali non tarati sui bisogni effettivi, assenza di procedure per le emergenze cliniche ed assenza di call center di alta professionalità.
Dal 2013 le somme destinate, da parte dell'ASL Bari, alle figure mediche specialistiche operanti a casa dei malati fragili sono quintuplicate. "Una strategia lodevole - ammette Conca - ma che non ha portato ad un concreto miglioramento dell'offerta assistenziale. L'offerta di un servizio di call center, ad esempio, permetterebbe ai familiari dei malati di ottenere essenziali informazioni di medici competenti e i costi del servizio sarebbero ampiamente ammortizzati dai ricoveri che troppo spesso risultano evitabili".
Conca ribadisce la necessità di un tavolo tecnico per analizzare e provare a superare tutte le criticità attualmente in essere. "L'assistenza domiciliare dei malati ad elevata fragilità, specie quelli in respirazione automatica - conclude - richiede alte competenze e ricercata attenzione, sensibilità ed ascolto. Un termine troppo spesso dimenticato è quello di alleanza terapeutica".