Assemblea nazionale degli Assessori alle Politiche Sociali e Sanitarie
Schittulli: «La Provincia di Bari sarà ente promotore di un tavolo di coordinamento». Vendola incontra i Presidenti delle sei Province pugliesi
domenica 13 marzo 2011
09.30
Il presidente della Provincia di Bari e dell'Upi Puglia, Francesco Schittulli, si è espresso sulla sanità pugliese nel corso dell'Assemblea nazionale degli Assessori alle Politiche Sociali e Sanitarie delle Province italiane, di cui è coordinatore, che si è insediata mercoledì 9 marzo a Bari: «Il disastro sanitario pugliese dovrebbe consentire una opportuna e risolutiva rivisitazione politica: alla Regione il compito-dovere di programmare, legiferare e controllare, alle Province e Comuni il coordinamento e la gestione territoriale. Per questo la Provincia di Bari si candida ad essere l'ente capofila di un tavolo di coordinamento con i Comuni esteso ad Enti e strutture socio-sanitarie pubbliche e private del territorio».
Finalità dell'incontro è stata quella di approfondire e rilanciare una riflessione partecipata e condivisa sul ruolo della Provincia in un settore fondamentale per la qualità della vita dei cittadini, qual è quello delle Politiche Sociali e Sanitarie. Come è noto, infatti, se da un lato la riforma introdotta con la 328/2000 ha affidato il settore dell'assistenza ai Comuni, dall'altro ha riconfermato l'importanza di un ente di area vasta nel sistema integrato di interventi e servizi sociosanitari. «Alla Provincia», ha evidenziato Schittulli, «compete una funzione generale di coordinamento delle politiche territoriali d'area vasta. Anche con riferimento al settore dei servizi sociali e sanitari, l'esperienza concreta ha dimostrato il limite della dimensione comunale ed è, dunque, sempre più necessario un agire coordinato e integrato degli enti locali al fine di elaborare politiche territoriali efficaci».
«I costi operativi sono profondamente diversificati nelle Regioni e tra le stesse Province», ha sottolineato, «anche la spesa socio-assistenziale registra una profonda differenziazione tra le varie aree del Paese. Se nelle aree più efficienti si è realizzata una adeguata integrazione tra servizi sociali, sanitari e assistenziali, nel Centro-Sud essa è gestita prevalentemente dagli Enti locali. Dunque, per poter svolgere al meglio le loro funzioni, realizzando un modello di governo allargato delle politiche sociali e sanitarie, è fondamentale che le Province si collochino in un rapporto stabile con gli altri soggetti istituzionali. L'esperienza maturata dimostra che il risanamento passa non solo dal versante economico, ma anche da una riconversione delle attività: si tratta cioè di rimodulare la rete sanitaria - ospedaliera, attraverso non già le diminuzioni di ospedali, ma la riqualificazione dell'intera offerta, con il contestuale potenziamento dell'assistenza territoriale».
«La Provincia di Bari», ha concluso Schittulli, «si farà promotrice di un tavolo di confronto e coordinamento con i quarantuno Comuni del territorio, la Asl Ba, il Policlinico, l'Ospedale "Miulli" di Acquaviva delle Fonti, l'Istituto Oncologico, l'Istituto "Maugeri" di Cassano Murge, l'Università degli Studi e le strutture convenzionate e private, al fine di programmare un sistema integrato e fattibile di interventi e servizi socio - sanitari che risponda concretamente alle aspettative, sino ad oggi deluse, dei singoli cittadini».
Intanto, lo scorso 10 marzo, il governatore della Puglia Nichi Vendola ha incontrato i sei Presidenti delle province pugliesi (Francesco Schittulli, Massimo Ferrarese, Giovanni Florido, Francesco Ventola, Antonio Pepe e Antonio Gabellone). Fare sistema regionale con le Province e i Comuni. Condividere le problematiche e affrontarle attraverso tavoli specifici di approfondimento. Chiedere al Governo di non abbandonare, penalizzandolo ancora di più, il Mezzogiorno d'Italia. Questi alcuni degli obiettivi condivisi.
«In questa fase, delicata e complessa, è obbligatorio – ha detto Vendola – che lo spirito di collaborazione sia prevalente anche sull'appartenenza politica perché la stagione che stiamo vivendo è molto seria. Il 2011 sarà un anno terribile e il 2012 ancora più aspro. Occorre fare squadra per poter chiedere insieme al Governo di non abbandonare il Mezzogiorno d'Italia. Abbiamo il dovere - ha continuato Vendola - di trovare concretamente, nello spirito di quella leale collaborazione che ci comanda la Costituzione, i tavoli politici e tecnici che ci possano consentire di presentarci come un sistema regionale. La Regione vuole perdere potere - ha continuato Vendola - e cercare di essere sempre di più ente di programmazione, affidando la gestione al resto delle autonomie locali. Questo è il compito sul quale abbiamo lavorato in questi anni e oggi intendiamo intensificare questo impegno».
Fra i temi affrontati oggi e scritti "in un'agenda comune", la viabilità e il trasporto pubblico locale. Vendola ha annunciato un «imminente sblocco di importanti finanziamenti» destinati al miglioramento della viabilità nelle aree più a rischio del territorio pugliese (anche quelle tradizionalmente "invisibili"), soprattutto dove maggiore è il dissesto idrogeologico.
Finalità dell'incontro è stata quella di approfondire e rilanciare una riflessione partecipata e condivisa sul ruolo della Provincia in un settore fondamentale per la qualità della vita dei cittadini, qual è quello delle Politiche Sociali e Sanitarie. Come è noto, infatti, se da un lato la riforma introdotta con la 328/2000 ha affidato il settore dell'assistenza ai Comuni, dall'altro ha riconfermato l'importanza di un ente di area vasta nel sistema integrato di interventi e servizi sociosanitari. «Alla Provincia», ha evidenziato Schittulli, «compete una funzione generale di coordinamento delle politiche territoriali d'area vasta. Anche con riferimento al settore dei servizi sociali e sanitari, l'esperienza concreta ha dimostrato il limite della dimensione comunale ed è, dunque, sempre più necessario un agire coordinato e integrato degli enti locali al fine di elaborare politiche territoriali efficaci».
«I costi operativi sono profondamente diversificati nelle Regioni e tra le stesse Province», ha sottolineato, «anche la spesa socio-assistenziale registra una profonda differenziazione tra le varie aree del Paese. Se nelle aree più efficienti si è realizzata una adeguata integrazione tra servizi sociali, sanitari e assistenziali, nel Centro-Sud essa è gestita prevalentemente dagli Enti locali. Dunque, per poter svolgere al meglio le loro funzioni, realizzando un modello di governo allargato delle politiche sociali e sanitarie, è fondamentale che le Province si collochino in un rapporto stabile con gli altri soggetti istituzionali. L'esperienza maturata dimostra che il risanamento passa non solo dal versante economico, ma anche da una riconversione delle attività: si tratta cioè di rimodulare la rete sanitaria - ospedaliera, attraverso non già le diminuzioni di ospedali, ma la riqualificazione dell'intera offerta, con il contestuale potenziamento dell'assistenza territoriale».
«La Provincia di Bari», ha concluso Schittulli, «si farà promotrice di un tavolo di confronto e coordinamento con i quarantuno Comuni del territorio, la Asl Ba, il Policlinico, l'Ospedale "Miulli" di Acquaviva delle Fonti, l'Istituto Oncologico, l'Istituto "Maugeri" di Cassano Murge, l'Università degli Studi e le strutture convenzionate e private, al fine di programmare un sistema integrato e fattibile di interventi e servizi socio - sanitari che risponda concretamente alle aspettative, sino ad oggi deluse, dei singoli cittadini».
Intanto, lo scorso 10 marzo, il governatore della Puglia Nichi Vendola ha incontrato i sei Presidenti delle province pugliesi (Francesco Schittulli, Massimo Ferrarese, Giovanni Florido, Francesco Ventola, Antonio Pepe e Antonio Gabellone). Fare sistema regionale con le Province e i Comuni. Condividere le problematiche e affrontarle attraverso tavoli specifici di approfondimento. Chiedere al Governo di non abbandonare, penalizzandolo ancora di più, il Mezzogiorno d'Italia. Questi alcuni degli obiettivi condivisi.
«In questa fase, delicata e complessa, è obbligatorio – ha detto Vendola – che lo spirito di collaborazione sia prevalente anche sull'appartenenza politica perché la stagione che stiamo vivendo è molto seria. Il 2011 sarà un anno terribile e il 2012 ancora più aspro. Occorre fare squadra per poter chiedere insieme al Governo di non abbandonare il Mezzogiorno d'Italia. Abbiamo il dovere - ha continuato Vendola - di trovare concretamente, nello spirito di quella leale collaborazione che ci comanda la Costituzione, i tavoli politici e tecnici che ci possano consentire di presentarci come un sistema regionale. La Regione vuole perdere potere - ha continuato Vendola - e cercare di essere sempre di più ente di programmazione, affidando la gestione al resto delle autonomie locali. Questo è il compito sul quale abbiamo lavorato in questi anni e oggi intendiamo intensificare questo impegno».
Fra i temi affrontati oggi e scritti "in un'agenda comune", la viabilità e il trasporto pubblico locale. Vendola ha annunciato un «imminente sblocco di importanti finanziamenti» destinati al miglioramento della viabilità nelle aree più a rischio del territorio pugliese (anche quelle tradizionalmente "invisibili"), soprattutto dove maggiore è il dissesto idrogeologico.