Assegni di cura, nuovi intoppi in Regione
L’appello alle istituzioni dei disabili gravissimi
sabato 15 giugno 2019
Annunciano battaglia le famiglie pugliesi dei disabili non autosufficienti che da mesi aspettano l'assegno di cura.
Nonostante le promesse e le rassicurazioni dei mesi scorsi, il procedimento per la definizione del bando regionali destinato al sostegno per i malati gravissimi ha subito un nuovo intoppo e, secondo le ultime informazioni rese pubbliche dall'assessorato al welfare, sino al 6 giugno delle 14.791 domande pervenute sono risultate ammissibili 6424, di cui 3303 finanziabili e 3121 non finanziabili, ma ancora le valutazioni non sono concluse.
Numeri ben diversi da quelli dello scorso anno quando l'assegno di cura fu erogato 5141 richiedenti.
Un ulteriore taglio alle famiglie se si considera che in soli due anni il sostegno economico è passato da 1100 euro ai 900,00 dello scorso anno.
I ritardi della regione puglia stanno creando allarmismo tra le famiglie e le associazioni dei malati non autosufficienti che oggi denunciano a mezzo stampa i " ritardi della Regione rispetto alle sue stesse promesse sulla tempistica dello svolgimento del bando, lasciando nell'incertezza e nella disperazione migliaia di famiglie pugliesi caratterizzate da grande fragilità".
Nel frattempo, denunciano ancora dalla rete delle associazioni a.ma.re puglia, la giunta regionale ha approvato la delibera n.705/2019 (pubblicata in burp il 20.5.2019) che restringe ulteriormente il campo degli avanti diritto agli assegni di cura avendo introdotto eccezioni in una procedura tuttora pienamente in corso e non conclusa.
"Tali eccezioni – denunciano le associazioni - non sono state mai state comunicate sul sito istituzionale alla platea dei potenziali beneficiari dell'assegno di cura, né tanto meno sono state comunicate e discusse in sede di tavolo regionale con i referenti delle associazioni che rappresentano i pazienti e le loro famiglie. tale comportamento lo troviamo assolutamente inaccettabile non solo nei confronti di tutti i pazienti pugliesi affetti da gravissima disabilità e delle loro famiglie ma anche dei loro referenti associativi, annullando di fatto l'utilità e la serietà della loro partecipazione attiva e propositiva al tavolo regionale".
Iniziative che hanno gettato nella preoccupazione moltissime famiglie costringendo la rete regionale A.Ma.Re Puglia a chiedere spiegazioni direttamente al governo regionale annunciando battaglia "nel caso venissero concessi privilegi lasciando fuori e senza alcun sostegno immediato la restante platea di coloro che risulteranno ammissibili all'esito del completamento di tutte le valutazioni".
Antonella Testini
Nonostante le promesse e le rassicurazioni dei mesi scorsi, il procedimento per la definizione del bando regionali destinato al sostegno per i malati gravissimi ha subito un nuovo intoppo e, secondo le ultime informazioni rese pubbliche dall'assessorato al welfare, sino al 6 giugno delle 14.791 domande pervenute sono risultate ammissibili 6424, di cui 3303 finanziabili e 3121 non finanziabili, ma ancora le valutazioni non sono concluse.
Numeri ben diversi da quelli dello scorso anno quando l'assegno di cura fu erogato 5141 richiedenti.
Un ulteriore taglio alle famiglie se si considera che in soli due anni il sostegno economico è passato da 1100 euro ai 900,00 dello scorso anno.
I ritardi della regione puglia stanno creando allarmismo tra le famiglie e le associazioni dei malati non autosufficienti che oggi denunciano a mezzo stampa i " ritardi della Regione rispetto alle sue stesse promesse sulla tempistica dello svolgimento del bando, lasciando nell'incertezza e nella disperazione migliaia di famiglie pugliesi caratterizzate da grande fragilità".
Nel frattempo, denunciano ancora dalla rete delle associazioni a.ma.re puglia, la giunta regionale ha approvato la delibera n.705/2019 (pubblicata in burp il 20.5.2019) che restringe ulteriormente il campo degli avanti diritto agli assegni di cura avendo introdotto eccezioni in una procedura tuttora pienamente in corso e non conclusa.
"Tali eccezioni – denunciano le associazioni - non sono state mai state comunicate sul sito istituzionale alla platea dei potenziali beneficiari dell'assegno di cura, né tanto meno sono state comunicate e discusse in sede di tavolo regionale con i referenti delle associazioni che rappresentano i pazienti e le loro famiglie. tale comportamento lo troviamo assolutamente inaccettabile non solo nei confronti di tutti i pazienti pugliesi affetti da gravissima disabilità e delle loro famiglie ma anche dei loro referenti associativi, annullando di fatto l'utilità e la serietà della loro partecipazione attiva e propositiva al tavolo regionale".
Iniziative che hanno gettato nella preoccupazione moltissime famiglie costringendo la rete regionale A.Ma.Re Puglia a chiedere spiegazioni direttamente al governo regionale annunciando battaglia "nel caso venissero concessi privilegi lasciando fuori e senza alcun sostegno immediato la restante platea di coloro che risulteranno ammissibili all'esito del completamento di tutte le valutazioni".
Antonella Testini