Aree e parchi archeologici, stanziati fondi per i Comuni
Per progetti di messa in sicurezza e valorizzazione
giovedì 22 giugno 2023
La Regione ha stanziato 14 milioni di euro di fondi FESR per il finanziamento di interventi per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza di aree e parchi archeologici nella disponibilità di Enti locali, mediante interventi di messa in sicurezza e recupero, interventi per l'accessibilità e la fruizione del patrimonio archeologico presente nelle medesime aree, per garantire continuità alle attività di ricerca archeologica e finalizzandone in ogni caso gli esiti alla valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico venuto alla luce con la realizzazione di veri e propri Laboratori di fruizione e Archeofficine.
L'Avviso, approvato in data 13 giugno 2023 e pubblicato sul BURP il 15 giugno 2023, si rivolge prioritariamente ad Enti locali (Comuni, Province, Città Metropolitana), quali soggetti pubblici ed enti proprietari o che hanno la disponibilità di siti archeologici ovvero di reperti archeologici e beni di rilevante interesse culturale presenti o rinvenuti in aree con vincolo archeologico, destinati stabilmente alla fruizione culturale pubblica.
Ciascun progetto candidato deve avere una dimensione minima di investimento di 300.000,00 euro e non superiore a 1.000.000,00 e, soprattutto, gli interventi previsti devono essere dimensionati in modo tale da rendere il progetto interamente fattibile, sia per l'attivazione del cantiere entro il 31.10.2023 sia per la realizzabilità di tutte le azioni progettuali entro i 12 mesi dal suo avvio. Saranno ammissibili anche progetti già avviati alla data di presentazione della candidatura e per i quali le ricerche archeologiche ovvero i lavori di allestimento per la fruizione del patrimonio archeologico sono ancora in corso.
Il direttore del dipartimento regionale Aldo Patruno e la consigliera delegata Grazia Di Bari hanno spiegato che le sfide sono diverse: la prima di carattere procedurale, impegna in egual modo i Comuni a selezionare interventi con progettazione già di elevato dettaglio e con immediata cantierabilità e la Regione ad avviare tempestivamente le attività di istruttoria e selezione grazie alla procedura "a sportello"; la seconda sfida è di carattere progettuale sollecitando gli Enti Locali a guardare ai siti archeologici, non solo come attrattori al centro di circuiti culturali e turistici di rilievo, ma anche come attivatori di processi di conoscenza, di inclusione e di partecipazione delle comunità locali alla valorizzazione degli stessi patrimoni e al rafforzamento dell'identità collettiva, che passa attraverso la conoscenza della storia dei luoghi e delle espressioni artistiche e manifestazioni culturali e religiose che l'hanno attraversata. Particolarmente premiante quindi la dimensione di accessibilità e inclusività dei siti, e l'impiego di nuove tecnologie per una fruizione immersiva e interattiva, quindi più attrattiva per target diversificati di pubblico, e capace anche di accogliere contaminazioni artistiche e culturali.
Le candidature progettuali potranno essere presentate dai Comuni a partire dal 25 giugno (decimo giorno successivo alla pubblicazione) e fino al 4 agosto 2023 con il supporto di un formulario e di uno schema di domanda già allegati allo stesso Avviso, e la Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali in seno al Dipartimento Cultura e Turismo fa già sapere che le attività di istruttoria e di valutazione cominceranno parallelamente all'arrivo delle prime domande per assicurare tempi celeri di riscontro agli Enti Locali e la maggiore efficienza possibile nell'utilizzo dei fondi FESR e nei relativi tempi di spesa.
(foto di archivio)
L'Avviso, approvato in data 13 giugno 2023 e pubblicato sul BURP il 15 giugno 2023, si rivolge prioritariamente ad Enti locali (Comuni, Province, Città Metropolitana), quali soggetti pubblici ed enti proprietari o che hanno la disponibilità di siti archeologici ovvero di reperti archeologici e beni di rilevante interesse culturale presenti o rinvenuti in aree con vincolo archeologico, destinati stabilmente alla fruizione culturale pubblica.
Ciascun progetto candidato deve avere una dimensione minima di investimento di 300.000,00 euro e non superiore a 1.000.000,00 e, soprattutto, gli interventi previsti devono essere dimensionati in modo tale da rendere il progetto interamente fattibile, sia per l'attivazione del cantiere entro il 31.10.2023 sia per la realizzabilità di tutte le azioni progettuali entro i 12 mesi dal suo avvio. Saranno ammissibili anche progetti già avviati alla data di presentazione della candidatura e per i quali le ricerche archeologiche ovvero i lavori di allestimento per la fruizione del patrimonio archeologico sono ancora in corso.
Il direttore del dipartimento regionale Aldo Patruno e la consigliera delegata Grazia Di Bari hanno spiegato che le sfide sono diverse: la prima di carattere procedurale, impegna in egual modo i Comuni a selezionare interventi con progettazione già di elevato dettaglio e con immediata cantierabilità e la Regione ad avviare tempestivamente le attività di istruttoria e selezione grazie alla procedura "a sportello"; la seconda sfida è di carattere progettuale sollecitando gli Enti Locali a guardare ai siti archeologici, non solo come attrattori al centro di circuiti culturali e turistici di rilievo, ma anche come attivatori di processi di conoscenza, di inclusione e di partecipazione delle comunità locali alla valorizzazione degli stessi patrimoni e al rafforzamento dell'identità collettiva, che passa attraverso la conoscenza della storia dei luoghi e delle espressioni artistiche e manifestazioni culturali e religiose che l'hanno attraversata. Particolarmente premiante quindi la dimensione di accessibilità e inclusività dei siti, e l'impiego di nuove tecnologie per una fruizione immersiva e interattiva, quindi più attrattiva per target diversificati di pubblico, e capace anche di accogliere contaminazioni artistiche e culturali.
Le candidature progettuali potranno essere presentate dai Comuni a partire dal 25 giugno (decimo giorno successivo alla pubblicazione) e fino al 4 agosto 2023 con il supporto di un formulario e di uno schema di domanda già allegati allo stesso Avviso, e la Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali in seno al Dipartimento Cultura e Turismo fa già sapere che le attività di istruttoria e di valutazione cominceranno parallelamente all'arrivo delle prime domande per assicurare tempi celeri di riscontro agli Enti Locali e la maggiore efficienza possibile nell'utilizzo dei fondi FESR e nei relativi tempi di spesa.
(foto di archivio)