Approvato il Piano Paesaggistico Territoriale regionale
Sottoscritto nella Capitale dal ministro Franceschini. Soddisfazione trasversale in via Capruzzi
sabato 17 gennaio 2015
13.59
Con la sottoscrizione definitiva da parte del presidente della Regione, Nichi Vendola e il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, il Piano paesaggistico territoriale conclude il suo iter.
"Con tanto ritardo, ma finalmente si firma un Piano paesaggistico sulla base di una norma del Codice dei Beni culturali del 2004. E' uno strumento fondamentale che aiuta a salvaguardare il territorio e aiuterà anche a rendere più veloci e trasparenti le diverse autorizzazioni e i diversi atti amministrativi. E' importante che le altre Regioni prendano esempio dalla Puglia" ha commentato il ministro Franceschini.
"Sono molto orgoglioso - ha commentato il governatore Vendola - di rappresentare quella parte di Sud che vuole essere un po' più avanti, che vuole cimentarsi con le buone pratiche".
La Regione Puglia è la prima regione italiana ad approvare il Piano Paesaggistico Territoriale, sulla base degli adempimenti previsti dal più recente codice dei beni culturali e del paesaggio, finalizzato alla salvaguardia del territorio sia dal punto di vista ambientale che del valore paesaggistico e naturalistico.
Soddisfazione trasversale in Regione a conclusione dei lavori per l'iter del PPTR, iniziato nel 2007 e conclusosi nell'assise di via Capruzzi con un parere favorevole a maggioranza sulle osservazioni finali.
Un elogio dello "spirito costruttivo" dimostrato dalla V Commissione è venuto dal consigliere del Pd Filippo Caracciolo: "Come Presidente – dichiara - ringrazio per l'impegno e la fattiva collaborazione dimostrata tutti i componenti e colleghi della V Commissione, il vicepresidente della giunta regionale Angela Barbanente, assessore alla Qualità del Territorio e il dirigente ingegner Francesca Pace".
"Il percorso che porta la nostra regione ad avere un Piano paesaggistico territoriale è compiuto", ha affermato invece il consigliere socialista Franco Pastore, "è stato un percorso lungo, impegnativo, caratterizzato da momenti di confronto, da approfondimenti e grande impegno, un percorso che con caparbietà l'assessore Barbanente ha segnato e che la V Commissione, di cui faccio parte, ha portato avanti sviscerando problemi, individuando il metodo più efficace e creando uno strumento imprescindibile per lo sviluppo futuro della Puglia".
Più critico il commento del presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, che spiega l'iter legislativo con il quale è stato approvato il Pptr come "un caso emblematico del disequilibrio esistente tra i poteri della giunta e quella del consiglio regionale": "restiamo fermamente convinti che un Piano come quello paesaggistico non poteva essere di esclusiva competenza della giunta, come autorizza la legge del 2009", ha sottolineato il capogruppo Udc.
Per Negro "resta comunque il rammarico per il fatto che i consiglieri regionali non sono stati messi in condizione di verificare le osservazioni al Piano Paesaggistico. Siamo certi che nei successivi 30 giorni alla firma del protocollo d'intesa con il Ministero, l'assessore competente, come ha annunciato oggi, metterà a disposizione dei consiglieri le osservazioni e se ci saranno errori o inesattezze saranno prontamente modificate".
Obiettivo del piano è dare vita a buone pratiche di sviluppo, incrementando crescita e occupazione con criteri moderni e rispettosi del territorio, non più soltanto all'insegna della tutela e mantenimento dei valori paesistici esistenti ma altresì della valorizzazione, del recupero e della riqualificazione dei paesaggi compromessi. Cinque i progetti territoriali concepiti dalla giunta regionale, e tra essi anche il patto tra città e campagna, all'insegna del recupero del valore della ruralità, sul quale l'assessore Barbanente ha recentemente esortato le realtà dell'entroterra a partecipare attivamente alla fase progettuale.
"Con tanto ritardo, ma finalmente si firma un Piano paesaggistico sulla base di una norma del Codice dei Beni culturali del 2004. E' uno strumento fondamentale che aiuta a salvaguardare il territorio e aiuterà anche a rendere più veloci e trasparenti le diverse autorizzazioni e i diversi atti amministrativi. E' importante che le altre Regioni prendano esempio dalla Puglia" ha commentato il ministro Franceschini.
"Sono molto orgoglioso - ha commentato il governatore Vendola - di rappresentare quella parte di Sud che vuole essere un po' più avanti, che vuole cimentarsi con le buone pratiche".
La Regione Puglia è la prima regione italiana ad approvare il Piano Paesaggistico Territoriale, sulla base degli adempimenti previsti dal più recente codice dei beni culturali e del paesaggio, finalizzato alla salvaguardia del territorio sia dal punto di vista ambientale che del valore paesaggistico e naturalistico.
Soddisfazione trasversale in Regione a conclusione dei lavori per l'iter del PPTR, iniziato nel 2007 e conclusosi nell'assise di via Capruzzi con un parere favorevole a maggioranza sulle osservazioni finali.
Un elogio dello "spirito costruttivo" dimostrato dalla V Commissione è venuto dal consigliere del Pd Filippo Caracciolo: "Come Presidente – dichiara - ringrazio per l'impegno e la fattiva collaborazione dimostrata tutti i componenti e colleghi della V Commissione, il vicepresidente della giunta regionale Angela Barbanente, assessore alla Qualità del Territorio e il dirigente ingegner Francesca Pace".
"Il percorso che porta la nostra regione ad avere un Piano paesaggistico territoriale è compiuto", ha affermato invece il consigliere socialista Franco Pastore, "è stato un percorso lungo, impegnativo, caratterizzato da momenti di confronto, da approfondimenti e grande impegno, un percorso che con caparbietà l'assessore Barbanente ha segnato e che la V Commissione, di cui faccio parte, ha portato avanti sviscerando problemi, individuando il metodo più efficace e creando uno strumento imprescindibile per lo sviluppo futuro della Puglia".
Più critico il commento del presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, che spiega l'iter legislativo con il quale è stato approvato il Pptr come "un caso emblematico del disequilibrio esistente tra i poteri della giunta e quella del consiglio regionale": "restiamo fermamente convinti che un Piano come quello paesaggistico non poteva essere di esclusiva competenza della giunta, come autorizza la legge del 2009", ha sottolineato il capogruppo Udc.
Per Negro "resta comunque il rammarico per il fatto che i consiglieri regionali non sono stati messi in condizione di verificare le osservazioni al Piano Paesaggistico. Siamo certi che nei successivi 30 giorni alla firma del protocollo d'intesa con il Ministero, l'assessore competente, come ha annunciato oggi, metterà a disposizione dei consiglieri le osservazioni e se ci saranno errori o inesattezze saranno prontamente modificate".
Obiettivo del piano è dare vita a buone pratiche di sviluppo, incrementando crescita e occupazione con criteri moderni e rispettosi del territorio, non più soltanto all'insegna della tutela e mantenimento dei valori paesistici esistenti ma altresì della valorizzazione, del recupero e della riqualificazione dei paesaggi compromessi. Cinque i progetti territoriali concepiti dalla giunta regionale, e tra essi anche il patto tra città e campagna, all'insegna del recupero del valore della ruralità, sul quale l'assessore Barbanente ha recentemente esortato le realtà dell'entroterra a partecipare attivamente alla fase progettuale.