Approvata all’unanimità l’acquisizione al patrimonio comunale del Palazzo dell’Aqp
Proposto un concorso di idee per l’uso dell’immobile. Discusse alcune interpellanze delle forze di minoranza
mercoledì 4 maggio 2011
13.30
È stata approvata all'unanimità, con 27 voti favorevoli su 27 consiglieri presenti, la proposta di deliberazione relativa all'acquisizione al patrimonio comunale dello storico Palazzo dell'Acquedotto pugliese, sito in via Fiume e piazza Aldo Moro. L'opposizione ha proposto un emendamento, diventato - su suggerimento del consigliere Nicola Loizzo (Pdl) - raccomandazione, per bandire un concorso di idee destinato a giovani professionisti e finalizzato al riuso dell'immobile. Il Palazzo dell'Acquedotto, infatti, è destinato ad "attività museale" non ancora definita.
All'inizio del Consiglio comunale, i consiglieri di minoranza hanno lamentato l'assenza del sindaco Mario Stacca, del presidente del Consiglio comunale Nicola Dambrosio – arrivati entrambi in ritardo - e di diversi assessori, chiedendo la verifica del numero legale. In totale i presenti erano sette, così la seduta è stata sospesa per dieci minuti. Alla nuova verifica del numero legale, i consiglieri presenti risultavano quindici, dunque si è potuto procedere alla discussione delle interpellanze. Il consigliere Pasquale Giorgio (Pdl) ha parlato della possibilità di presentare una risposta scritta alle interpellanze dei Consiglieri. Per il consigliere Enzo Colonna (Aria Fresca) si tratta di una decisione che «consentirebbe di divulgare anche le risposte dell'Amministrazione».
Si è poi passati alla discussione delle interpellanze. La prima ad essere presa in esame è stata quella di Enzo Colonna relativa ai lavori sulla Strada Statale 99, il cui secondo lotto, dal chilometro 10,150 fino all'innesto con la strada statale 96, ora a quattro corsie, è stato inaugurato a dicembre scorso. Mancherebbero all'appello due complanari, non completate. L'Anas, secondo le parole di Colonna, «ha presentato al Comune una modifica del progetto iniziale, andando a compromettere alcune proprietà». Il consigliere di Aria Fresca ha parlato anche «di aumento degli indennizzi», sottolineando come «nelle espropriazioni, i manufatti realizzati abusivamente non debbano essere tenuti in conto».
Fra le interpellanze esaminate, quella dei consiglieri Enzo Colonna, Rosa Melodia (Altamura con Piglionica), Raffaele Rella (Sel) e Saverio Diperna (Pd) relativa al "traffico pesante e a velocità sostenuta lungo la nuova strada di collegamento di via Vecchia Buoncammino con via Corato". Secondo quanto sottolineato da Rosa Melodia, «la strada che va verso via Vecchia Buoncammino è diventata una specie di autostrada per i tir e per i motocicli che vi transitano e che la utilizzano per raggiungere la zona industriale. Con un'ordinanza dirigenziale del 2004 si impediva il passaggio di mezzi pesanti nella città di Altamura. Occorre intervenire - ha aggiunto - con dissuasori e cartelli che indichino tale ordinanza». Per l'assessore alla Polizia municipale Pietro Genco «la problematica è reale, ma per ora possono essere assunte solo soluzioni temporanee, ovvero incremento della segnaletica pedonale, riformulazione dei piani del traffico della zona e dissuasori di velocità». È prevista anche «la realizzazione di un rondò all'incrocio fra via Bari e via Londra ed il prolungamento della strada interposta fra via Vecchia Buoncammino, via Corato e via Bari». Su questo punto, l'assessore ai Lavori Pubblici Gioacchino Centonze ha sottolineato che «è in itinere il progetto di prolungamento di circa 300 metri del tratto e – ha aggiunto – sta per essere istituita la gara d'appalto per il rondò di viale Padre Pio». Entro i prossimi venti giorni sarà convocata una conferenza dei Capigruppo - a cui potrà partecipare il Comitato di via Vecchia Buoncammino - per discutere della questione.
Sotto i riflettori, anche Palazzo Baldassarre, oggetto di un'interpellanza sempre di Enzo Colonna. Il Palazzo, i cui lavori di restauro e di ri-funzionalizzazione sono stati completati a marzo 2010, da allora è rimasto chiuso. Avrebbe dovuto ospitare uffici comunali e, d'intesa con la Soprintendenza, il Museo dell'Uomo di Altamura. «In questi giorni – ha affermato il Sindaco – stiamo completando l'appalto di 130mila euro per l'arredo del Palazzo. Fino all'allestimento definitivo sarà sede provvisoria per l'allestimento di mostre di alto livello».
Si è parlato anche di degrado del Centro storico – in particolare delle vie Notarpietro, Ventricella, Viti, Priore, Doria - con un'interpellanza presentata dal consigliere Saverio Diperna. In queste strade si registra «carenza di igiene urbana, presenza di escrementi e di urina e scarsa illuminazione pubblica».
L'Assise, poi, si è concentrata sulla questione Z.T.L., dopo una protesta pacifica del Comitato Il Cuore di Altamura, intervenuto durante la seduta.
All'inizio del Consiglio comunale, i consiglieri di minoranza hanno lamentato l'assenza del sindaco Mario Stacca, del presidente del Consiglio comunale Nicola Dambrosio – arrivati entrambi in ritardo - e di diversi assessori, chiedendo la verifica del numero legale. In totale i presenti erano sette, così la seduta è stata sospesa per dieci minuti. Alla nuova verifica del numero legale, i consiglieri presenti risultavano quindici, dunque si è potuto procedere alla discussione delle interpellanze. Il consigliere Pasquale Giorgio (Pdl) ha parlato della possibilità di presentare una risposta scritta alle interpellanze dei Consiglieri. Per il consigliere Enzo Colonna (Aria Fresca) si tratta di una decisione che «consentirebbe di divulgare anche le risposte dell'Amministrazione».
Si è poi passati alla discussione delle interpellanze. La prima ad essere presa in esame è stata quella di Enzo Colonna relativa ai lavori sulla Strada Statale 99, il cui secondo lotto, dal chilometro 10,150 fino all'innesto con la strada statale 96, ora a quattro corsie, è stato inaugurato a dicembre scorso. Mancherebbero all'appello due complanari, non completate. L'Anas, secondo le parole di Colonna, «ha presentato al Comune una modifica del progetto iniziale, andando a compromettere alcune proprietà». Il consigliere di Aria Fresca ha parlato anche «di aumento degli indennizzi», sottolineando come «nelle espropriazioni, i manufatti realizzati abusivamente non debbano essere tenuti in conto».
Fra le interpellanze esaminate, quella dei consiglieri Enzo Colonna, Rosa Melodia (Altamura con Piglionica), Raffaele Rella (Sel) e Saverio Diperna (Pd) relativa al "traffico pesante e a velocità sostenuta lungo la nuova strada di collegamento di via Vecchia Buoncammino con via Corato". Secondo quanto sottolineato da Rosa Melodia, «la strada che va verso via Vecchia Buoncammino è diventata una specie di autostrada per i tir e per i motocicli che vi transitano e che la utilizzano per raggiungere la zona industriale. Con un'ordinanza dirigenziale del 2004 si impediva il passaggio di mezzi pesanti nella città di Altamura. Occorre intervenire - ha aggiunto - con dissuasori e cartelli che indichino tale ordinanza». Per l'assessore alla Polizia municipale Pietro Genco «la problematica è reale, ma per ora possono essere assunte solo soluzioni temporanee, ovvero incremento della segnaletica pedonale, riformulazione dei piani del traffico della zona e dissuasori di velocità». È prevista anche «la realizzazione di un rondò all'incrocio fra via Bari e via Londra ed il prolungamento della strada interposta fra via Vecchia Buoncammino, via Corato e via Bari». Su questo punto, l'assessore ai Lavori Pubblici Gioacchino Centonze ha sottolineato che «è in itinere il progetto di prolungamento di circa 300 metri del tratto e – ha aggiunto – sta per essere istituita la gara d'appalto per il rondò di viale Padre Pio». Entro i prossimi venti giorni sarà convocata una conferenza dei Capigruppo - a cui potrà partecipare il Comitato di via Vecchia Buoncammino - per discutere della questione.
Sotto i riflettori, anche Palazzo Baldassarre, oggetto di un'interpellanza sempre di Enzo Colonna. Il Palazzo, i cui lavori di restauro e di ri-funzionalizzazione sono stati completati a marzo 2010, da allora è rimasto chiuso. Avrebbe dovuto ospitare uffici comunali e, d'intesa con la Soprintendenza, il Museo dell'Uomo di Altamura. «In questi giorni – ha affermato il Sindaco – stiamo completando l'appalto di 130mila euro per l'arredo del Palazzo. Fino all'allestimento definitivo sarà sede provvisoria per l'allestimento di mostre di alto livello».
Si è parlato anche di degrado del Centro storico – in particolare delle vie Notarpietro, Ventricella, Viti, Priore, Doria - con un'interpellanza presentata dal consigliere Saverio Diperna. In queste strade si registra «carenza di igiene urbana, presenza di escrementi e di urina e scarsa illuminazione pubblica».
L'Assise, poi, si è concentrata sulla questione Z.T.L., dopo una protesta pacifica del Comitato Il Cuore di Altamura, intervenuto durante la seduta.
In data 19 febbraio 2010, con delibera n. 29, la Giunta comunale aveva espresso la volontà di acquisire il Palazzo dell'Acquedotto Pugliese in caso di dismissione o di alienazione da parte dell'Aqp e di esercitare il diritto di prelazione. L'immobile è rimasto vuoto dopo il trasferimento dello sportello locale dell'Aqp in via Ostuni. Sono seguiti contatti con l'Ente idrico e si è giunti ad una valutazione di 780.000 euro quale prezzo di acquisto. «I fondi sono già stanziati nel Bilancio», si legge in un comunicato del Palazzo di Città.
L'Assise, quindi, ha deliberato l'esercizio del diritto di prelazione e l'acquisizione al patrimonio del Comune. Il Palazzo dell'Acquedotto è dichiarato di interesse storico-culturale sulla base della normativa vigente. E' stato realizzato nel periodo fascista (anni '30). Tra le opere in muratura di Acquedotto Pugliese è tra le più suggestive. La linea compositiva dell'edificio, anche sede di un serbatoio pensile per l'accumulo delle acque, si ispira allo stile romanico pugliese. Il caratteristico bugnato di colore bianco ne rende più imponente l'aspetto e ne sottolinea visivamente l'importanza rispetto alle costruzioni circostanti. Il serbatoio (funzione originaria dell'immobile) è stato studiato dal prof. Edoardo Orabona che all'epoca fu ordinario di Costruzioni Idrauliche all'Università di Bari e preside della Facoltà di Ingegneria.
L'immobile si sviluppa su quattro livelli (piano terra e tre piani). La superficie complessiva è di 1836 mq, comprendendo anche una pertinenza esterna a verde privato.
L'Assise, quindi, ha deliberato l'esercizio del diritto di prelazione e l'acquisizione al patrimonio del Comune. Il Palazzo dell'Acquedotto è dichiarato di interesse storico-culturale sulla base della normativa vigente. E' stato realizzato nel periodo fascista (anni '30). Tra le opere in muratura di Acquedotto Pugliese è tra le più suggestive. La linea compositiva dell'edificio, anche sede di un serbatoio pensile per l'accumulo delle acque, si ispira allo stile romanico pugliese. Il caratteristico bugnato di colore bianco ne rende più imponente l'aspetto e ne sottolinea visivamente l'importanza rispetto alle costruzioni circostanti. Il serbatoio (funzione originaria dell'immobile) è stato studiato dal prof. Edoardo Orabona che all'epoca fu ordinario di Costruzioni Idrauliche all'Università di Bari e preside della Facoltà di Ingegneria.
L'immobile si sviluppa su quattro livelli (piano terra e tre piani). La superficie complessiva è di 1836 mq, comprendendo anche una pertinenza esterna a verde privato.