Antica Tipografia Portoghese scelta da Sergio Rubini per film tv di Rai 1

Sulla vita del poeta Giacomo Leopardi

sabato 11 novembre 2023 09.00
A cura di Onofrio Bruno
L'Antica Tipografia Portoghese, perla rara di arte tipografica e tra i pochissimi musei esistenti, è stata scelta come set del film tv su Giacomo Leopardi, scritto e diretto dal noto regista e attore Sergio Rubini.

«Giacomo Leopardi, vita e amori del poeta» è il titolo della produzione Ibc Movie e Rai Fiction, in collaborazione con Apulia Film Commission, che andrà in onda in due puntate su Rai 1. Nel cast figurano Leonardo Maltese, nel ruolo di Giacomo Leopardi, Alessio Boni in quello del padre, Giusy Buscemi che interpreta una nobildonna che fu un amore non corrisposto del poeta de "L'infinito".

Il nuovo film è scritto e diretto da Sergio Rubini e ripercorre la vita di uno dei più grandi poeti della storia italiana, raccontandolo attraverso amicizie, passioni, opere letterarie e tormenti sentimentali, oltre alla salute precaria che lo portò alla morte in giovane età, a 38 anni.

Rubini ha già girato a Putignano e Martina Franca, in palazzi storici e nobili. La scelta dell'Antica Tipografia Portoghese sembra naturale per le ambientazioni di una tipografia per i lavori di stampa delle sue opere. Ma questi dettagli sono ovviamente molto riservati. Nulla è trapelato né sulla produzione né sul tipo di lavorazione da effettuare ad Altamura o quanto durerà.

Il tempo si è fermato alla Tipografia Portoghese. Fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, viene impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, nell'attuale via Scipione Ronchetti 2 (istituto Viti Maino). Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri.

Manifesti, locandine, ordinanze, annunci commerciali, culturali, civili e religiosi, rendiconti economici in parte affissi alle pareti consentono di ricostruire il clima culturale, il dibattito politico, l'attività amministrativa e la storia cittadina lungo tutto il Novecento. Dopo i fondatori, nel tempo, le redini dell'attività sono state prese da Filippo Portoghese, seguito da suo figlio Nicola fino al 2000, anno in cui la tipografia interrompe la sua attività commerciale. Il bene è sempre di proprietà della famiglia Portoghese che gelosamente e con amore custodisce la tipografia, tanto da aver dato vita all'associazione culturale Museo d'Arte Tipografica Portoghese e aver avviato anche un'attività museale, oltre ad aprire il luogo al pubblico per le giornate FAI - Fondo Ambiente Italiano di cui è luogo del cuore o per altre iniziative culturali.

Tutte le macchine sono perfettamente funzionanti e sono accuratamente conservati clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano. Le vecchie e "romantiche" macchine sono state utilizzate di recente anche nella loro funzione naturale: stampare pubblicazioni; fogli, cartoline o segnalibri per eventi speciali.