Antica Tipografia Portoghese, proseguirà la valorizzazione
Il Museo di arte tipografica è un bene culturale unico. Il Comune approva una convenzione
mercoledì 9 ottobre 2019
Il Museo dell'arte tipografica "Portoghese" in via Scipione Ronchetti 2, costituito da un patrimonio unico di archeologia industriale con una storia di 120 anni, continuerà a vivere e sarà ulteriormente valorizzato per la fruizione.
Con una delibera della giunta comunale viene approvata una convenzione della durata di sette anni, eventualmente rinnovabili, tra l'ente locale e l'associazione culturale "Museo d'arte tipografica Portoghese" voluta dalla famiglia. I locali vengono concessi a titolo gratuito, una formula più che legittima perché il Museo deve continuare a vivere e solo la famiglia (tramite l'associazione) può continuare a tenerla aperta e fruibile.
L'Antica Tipografia "Portoghese" è uno dei "Luoghi del cuore" più amati (e votati) d'Italia: al 17° posto in assoluto (terzo bene più votato in Puglia, dopo il Castello Aragonese ed una chiesa di Taranto). Il suo valore è stato riconosciuto ulteriormente con l'inserimento di questo luogo nel circuito dell'Aimsc (Associazione italiana musei della carta e della stampa).
La storia è scritta sui muri ed è cristallizzata nelle antiche macchine. La Tipografia Portoghese, fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, viene impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, a ridosso di Porta Matera (via Ronchetti 2). Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri. Viene diretta prima dai due fondatori e poi da Filippo Portoghese, seguito da suo figlio Nicola (detto Nicolino). Nel 2000 l'attività commerciale si interrompe. Non è più possibile fare fronte alle nuove e più veloci macchine di stampa.
Manifesti, locandine, ordinanze, annunci commerciali, culturali, civili e religiosi, rendiconti economici in parte affissi alle pareti consentono di ricostruire il clima culturale, il dibattito politico, l'attività amministrativa e la storia cittadina lungo tutto il Novecento.
Nel 2010 la famiglia Portoghese, tuttora proprietaria del bene, ha istituito l'Associazione Culturale Museo d'Arte Tipografica Portoghese e ha avviato un'attività museale in convenzione con il Comune. Nel 2018 il Museo ha riaperto i battenti per le giornate FAI di Primavera. Nel frattempo questo "luogo del cuore" è diventato il fulcro di varie iniziative culturali, stabilmente presente sulla scena culturale.
Tutte le macchine sono perfettamente funzionanti e la tipografia conserva gelosamente clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano.
Onofrio Bruno
(Francesca Portoghese nella foto di Francesca Zaccaria)
Con una delibera della giunta comunale viene approvata una convenzione della durata di sette anni, eventualmente rinnovabili, tra l'ente locale e l'associazione culturale "Museo d'arte tipografica Portoghese" voluta dalla famiglia. I locali vengono concessi a titolo gratuito, una formula più che legittima perché il Museo deve continuare a vivere e solo la famiglia (tramite l'associazione) può continuare a tenerla aperta e fruibile.
L'Antica Tipografia "Portoghese" è uno dei "Luoghi del cuore" più amati (e votati) d'Italia: al 17° posto in assoluto (terzo bene più votato in Puglia, dopo il Castello Aragonese ed una chiesa di Taranto). Il suo valore è stato riconosciuto ulteriormente con l'inserimento di questo luogo nel circuito dell'Aimsc (Associazione italiana musei della carta e della stampa).
La storia è scritta sui muri ed è cristallizzata nelle antiche macchine. La Tipografia Portoghese, fondata da Gaetano e Francesco Portoghese nel 1891, viene impiantata nel 1893 in alcuni ambienti dell'ex convento di Sant'Antonio dei Frati Conventuali, a ridosso di Porta Matera (via Ronchetti 2). Nell'edificio era stata istituita nel 1872 la Scuola Speciale di Agricoltura con un annesso Convitto per la formazione di agricoltori e fattori e successivamente l'Orfanotrofio Simone-Viti Maino con una scuola elementare di arti e mestieri. Viene diretta prima dai due fondatori e poi da Filippo Portoghese, seguito da suo figlio Nicola (detto Nicolino). Nel 2000 l'attività commerciale si interrompe. Non è più possibile fare fronte alle nuove e più veloci macchine di stampa.
Manifesti, locandine, ordinanze, annunci commerciali, culturali, civili e religiosi, rendiconti economici in parte affissi alle pareti consentono di ricostruire il clima culturale, il dibattito politico, l'attività amministrativa e la storia cittadina lungo tutto il Novecento.
Nel 2010 la famiglia Portoghese, tuttora proprietaria del bene, ha istituito l'Associazione Culturale Museo d'Arte Tipografica Portoghese e ha avviato un'attività museale in convenzione con il Comune. Nel 2018 il Museo ha riaperto i battenti per le giornate FAI di Primavera. Nel frattempo questo "luogo del cuore" è diventato il fulcro di varie iniziative culturali, stabilmente presente sulla scena culturale.
Tutte le macchine sono perfettamente funzionanti e la tipografia conserva gelosamente clichés e caratteri mobili, tutti utilizzabili per le composizioni a mano.
Onofrio Bruno
(Francesca Portoghese nella foto di Francesca Zaccaria)