Ancora un petardo esploso, danneggiato un ciclomotore
Nessun danno a persone. Intensificati i controlli da parte delle forze dell'ordine
giovedì 27 dicembre 2012
10.12
Si ripete un atto vandalico. Ancora una volta un petardo esploso. Ignoti, nella serata di ieri, intorno alle 22.30, hanno dato accensione ad un ordigno che ha causato il danneggiamento di un ciclomotore in sosta in via Cadorna, nei pressi di v.le Regina Margherita. Lo Scarabeo Aprilia è andato distrutto: il sellino bruciato e il telaio spaccato. Tra l'altro, per il botto si è riversato sull'asfalto. Per fortuna, nessun danno a persone.
Nonostante il divieto di accensione e sparo di fuochi d'artificio, petardi e bombette, si registrano spiacevoli episodi. Solo due giorni fa, lo scoppio di un petardo in piazza Duomo ha determinato lo frantumarsi di due antiche vetrate della Cattedrale.
Le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli. All'ordinanza del sindaco Mario Stacca del 12 dicembre, che vieta il lancio e l'accensione di razzi nel periodo che va dal 13 dicembre al 6 gennaio, si sono aggiunte nuove disposizioni che ricordiamo qui di seguito sinteticamente.
Niente botti a chi ha meno di 18 anni. I negozianti potranno venderli solo ai maggiorenni. I fuochi pirotecnici meno pericolosi, come fontane e girandole, si potranno acquistare in edicole o tabaccherie, ma in quantità limitata. Gli esplosivi più potenti potranno essere messi in commercio solo nelle armerie, ma per poter portare a casa un razzo o un petardo ci vorrà il nulla osta del questore o la licenza di porto d'armi. Dall'11 settembre è in vigore un nuovo regolamento sulla classificazione dei botti: quelli che fino al 2010 venivano venduti agli over 14, perché ritenuti non rischiosi, sono stati rivalutati dal Ministero dell'Interno. Pertanto sono state elencate nuove categorie di articoli pirotecnici e per alcune di esse la vendita è riservata ad operatori professionali, mentre per acquistarne alcuni ritenuti "pericolosi" è necessario esibire un documento di identità e il venditore ha l'obbligo di trascrivere il nome dell'acquirente. Inoltre, chi commercializza razzi e petardi superiori rispettivamente a 75 e 6 grammi (non vendibili a mionori) rischia l'arresto fino a due anni e una multa che può arrivare fino a 200mila euro.
Per i fuochi minori: il decreto annovera nella 5° categoria D i mortaretti "scoppianti, crepitanti o fischianti con una carica di effetto non superiore a 150mg". Si tratta dunque di fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, bacchette scintillanti, trottole, palline luminose. Per i botti contenenti 2,5mg di fulminato d'argento, classificati nella 5° categoria E, vale la libera vendita, ma l'acquisto nelle tabaccherie è solo dietro carta d'identità e solo per maggiorenni.
Nonostante il divieto di accensione e sparo di fuochi d'artificio, petardi e bombette, si registrano spiacevoli episodi. Solo due giorni fa, lo scoppio di un petardo in piazza Duomo ha determinato lo frantumarsi di due antiche vetrate della Cattedrale.
Le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli. All'ordinanza del sindaco Mario Stacca del 12 dicembre, che vieta il lancio e l'accensione di razzi nel periodo che va dal 13 dicembre al 6 gennaio, si sono aggiunte nuove disposizioni che ricordiamo qui di seguito sinteticamente.
Niente botti a chi ha meno di 18 anni. I negozianti potranno venderli solo ai maggiorenni. I fuochi pirotecnici meno pericolosi, come fontane e girandole, si potranno acquistare in edicole o tabaccherie, ma in quantità limitata. Gli esplosivi più potenti potranno essere messi in commercio solo nelle armerie, ma per poter portare a casa un razzo o un petardo ci vorrà il nulla osta del questore o la licenza di porto d'armi. Dall'11 settembre è in vigore un nuovo regolamento sulla classificazione dei botti: quelli che fino al 2010 venivano venduti agli over 14, perché ritenuti non rischiosi, sono stati rivalutati dal Ministero dell'Interno. Pertanto sono state elencate nuove categorie di articoli pirotecnici e per alcune di esse la vendita è riservata ad operatori professionali, mentre per acquistarne alcuni ritenuti "pericolosi" è necessario esibire un documento di identità e il venditore ha l'obbligo di trascrivere il nome dell'acquirente. Inoltre, chi commercializza razzi e petardi superiori rispettivamente a 75 e 6 grammi (non vendibili a mionori) rischia l'arresto fino a due anni e una multa che può arrivare fino a 200mila euro.
Per i fuochi minori: il decreto annovera nella 5° categoria D i mortaretti "scoppianti, crepitanti o fischianti con una carica di effetto non superiore a 150mg". Si tratta dunque di fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, bacchette scintillanti, trottole, palline luminose. Per i botti contenenti 2,5mg di fulminato d'argento, classificati nella 5° categoria E, vale la libera vendita, ma l'acquisto nelle tabaccherie è solo dietro carta d'identità e solo per maggiorenni.