Ancora scarabocchi sui muri della Cattedrale di Altamura

Dichiarazioni d'amore... ma senza amore per la propria città. In passato l'edificio era già stato oggetto di atti vandalici

martedì 6 settembre 2011 18.19
A cura di Anna Maria Colonna
I muri della Cattedrale come pagine di diario. Quelle che dovrebbero essere considerate da tutti pagine di Storia irriproducibili, perché consacrate dai secoli, vengono scambiate per fogli da scarabocchiare. Differenza non trascurabile, sono fogli che risalgono a più di otto secoli fa. Conservano le radici di Altamura e rovinarli significa arrecare un grave danno all'antico edificio e all'intera cittadinanza. Per non parlare di visitatori e turisti, che sicuramente fra i loro ricordi porteranno anche quello di un monumento imbrattato senza alcun rispetto per il passato, culla delle nostre origini.

«Ti amo Juri by Ezia». È l'ultima dichiarazione d'amore impressa sul muro della Cattedrale. Nella parte retrostante, quella che fiancheggia l'Arco Duomo. La frase, risalente a pochi giorni fa, è ben leggibile anche per il colore scelto "dall'innamorata", il rosso. In molti l'avranno notata durante la Notte Bianca.

Già in passato l'edificio federiciano era stato oggetto di atti vandalici. Nel 2009 la facciata principale. Poi, lo scorso anno, sono comparsi scarabocchi anche sugli altri muri. Sembra che imbrattare monumenti ed edifici sia diventata una moda ad Altamura. Prima il Laboratorio Urbano Giovanile "PortAlba", recentemente una delle casette di via Mura Megalitiche.

Perché dichiarare i propri sentimenti rovinando qualcosa di così prezioso? In fin dei conti, come scriveva il poeta statunitense Ezra Pound, meglio usare la parola, che «comunica il pensiero, il tono, le emozioni». E che, soprattutto, non danneggia beni culturali, patrimonio di tutti.