Anche Altamura può dire no agli stipendi esagerati dei politici
Una raccolta firme presso il Palazzo di Città. Un'iniziativa nata su fb che si concretizza nei Comuni
giovedì 5 gennaio 2012
11.22
Anche ad Altamura è possibile dire basta agli stipendi esagerati dei politici. È noto: i parlamentari italiani sono i più pagati d'Europa. Un'anomalia che non trova giustificazioni e che va abbattuta. A promuovere un'iniziativa volta a presentare una proposta di legge popolare per l'adeguamento delle indennità parlamentari alla media ue, in un'ottica sia di riduzione dei costi della politica che di maggiore equità sociale, è un gruppo su facebook "Nun te regghie più", che sta riscuotendo una grande risonanza.
Il gruppo ha come obiettivo la promulgazione di una legge formata da un solo articolo: "i parlamentari italiani eletti al senato della repubblica, alla camera dei deputati, il presidente del consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell'unione europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri paesi dell'unione per incarichi equivalenti".
In tutta Italia è stata avviata una raccolta firme per rendere "illegale" il trattamento privilegiato della classe politica. 50.000 firme sono il minimo richiesto dalla legge per la presentazione della proposta, 80.000 è il numero necessario per sopperire ad eventuali errori e anomalie di raccolta ma il vero obiettivo è quello di poter raccogliere le firme di tutti gli italiani stanchi di mantenere i privilegi di una classe politica capace solo di badare ai propri interessi personali.
Ad Altamura, Marinella Urgo, ingegnere libero professionista, ha perorato la causa promovendo presso il Palazzo di Città una raccolta firme, attiva dal 30 dicembre 2011 e trovando piena collaborazione da parte del Comune nella persona del segretario d.ssa Maria Ettore, nel rispetto dell'articolo 71, comma secondo, della Costituzione. Si può firmare presso la segreteria comunale, 1° piano del Palazzo di Città, ore 9.00-12.00 e 15.00-17.00, muniti di un documento di riconoscimento. Ad oggi i firmatari sono pochi.
Il gruppo ha come obiettivo la promulgazione di una legge formata da un solo articolo: "i parlamentari italiani eletti al senato della repubblica, alla camera dei deputati, il presidente del consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell'unione europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri paesi dell'unione per incarichi equivalenti".
In tutta Italia è stata avviata una raccolta firme per rendere "illegale" il trattamento privilegiato della classe politica. 50.000 firme sono il minimo richiesto dalla legge per la presentazione della proposta, 80.000 è il numero necessario per sopperire ad eventuali errori e anomalie di raccolta ma il vero obiettivo è quello di poter raccogliere le firme di tutti gli italiani stanchi di mantenere i privilegi di una classe politica capace solo di badare ai propri interessi personali.
Ad Altamura, Marinella Urgo, ingegnere libero professionista, ha perorato la causa promovendo presso il Palazzo di Città una raccolta firme, attiva dal 30 dicembre 2011 e trovando piena collaborazione da parte del Comune nella persona del segretario d.ssa Maria Ettore, nel rispetto dell'articolo 71, comma secondo, della Costituzione. Si può firmare presso la segreteria comunale, 1° piano del Palazzo di Città, ore 9.00-12.00 e 15.00-17.00, muniti di un documento di riconoscimento. Ad oggi i firmatari sono pochi.