Altamura nel circuito dei borghi autentici d'Italia

Finanziamneti e proposte per salvare il centro antico

lunedì 1 settembre 2014 9.08
A cura di Antonella Testini
La possibilità di vedere il borgo antico di Altamura tra i borghi autentici d'Italia è diventata realtà.

La giunta comunale ha approvato l'adesione all'associazione nazionale Borghi autentici d'Italia il cui obiettivo è promuovere, sviluppare e valorizzare i Borghi caratteristici italiani, comprese le loro aree rurali, con particolare riferimento ai patrimoni architettonici, urbani, culturali, turistici, sociali ed identitari. Luoghi obbiettivamente belli e soprattutto vivibili dove organizzare festival, mostre, eventi culturali che mettano in risalto il patrimonio artistico e architettonico del luogo oltre alle sue caratteristiche storiche e tradizioni gastronomiche.
Tra gli oltre 200 borghi italiani, spunta anche il centro storico di Altamura con i suoi 3.222 abitanti definito il "centro nevralgico della vita cittadina e ricco di potenzialità in termini di riqualificazione urbana, sviluppo sostenibile e valorizzazione turistica".

Dopo gli incontri dello scorso inverno e le valutazioni fatte dalla commissione della stessa associazione, la giunta comunale ha provveduto a deliberare l'adesione al Circuito versando la quota di iscrizione pari a 1.200,00 euro condividendo il codice etico dell'associazione che prevede la tutela del sistema urbano ma anche "l'attivazione di politiche finalizzate a riqualificare l'esistente migliorando la qualità dei servizi e dunque la vita dei cittadini".

Un impegno importante, e non meramente culturale e turistico, perché darà la possibilità al Comune di Altamura di accedere ai fondi regionali previsti dalla legge n.44 del 2013 "Disposizioni per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei borghi più belli d'Italia in Puglia" secondo cui la Regione "interviene a sostegno delle iniziative rivolte alla conservazione, recupero e valorizzazione dei borghi storici per finanziare iniziative rivolte alla conservazione, recupero e valorizzazione dei borghi storici" stabilendo che "sono ammessi a contributo regionale gli interventi, proposti anche da soggetti privati, finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, alla riqualificazione urbana, alla conservazione e al restauro del patrimonio edilizio e degli spazi liberi". Inoltre la stessa legge prevede che "nell'assegnazione dei contributi è data priorità agli interventi finalizzati alla conservazione degli immobili pubblici, a infrastrutture atte a migliorare la connettività alla rete internet e alla rimozione di elementi architettonici e di arredo urbano in contrasto con la peculiarità dei borghi, nonché alla incentivazione di reti intercomunali finalizzate alla valorizzazione dei borghi storici" e che "per beneficiare dei finanziamenti il Comune presenta annualmente alla Giunta regionale un programma di riqualificazione del borgo storico, approvato dal Comune stesso, che deve essere conforme alle finalità della presente legge".