Altamura, feriscono con un fendente un loro connazionale

Fermati due fratelli tunisini

lunedì 26 aprile 2010 13.00

Per motivi ancora poco chiari, due tunisini hanno fatto irruzione in una casa occupata da connazionali, aggredendo i presenti e ferendone uno con un fendente sferrato in pieno petto. Le tempestive e pressanti ricerche avviate dai Carabinieri subito dopo l'accaduto hanno consentito di identificare e di rintracciare i responsabili. È accaduto nel pomeriggio di ieri ad Altamura, dove i Carabinieri della locale Compagnia hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria due fratelli, cittadini tunisini di 36 e 34 anni, accusati di tentato omicidio in concorso.

Alle 14.30 circa, una telefonata al 112 ha fatto intervenire una "gazzella" del Nucleo Radiomobile presso il locale pronto soccorso, dove era giunta una persona colpita da una coltellata al petto. Le indagini immediatamente avviate dai militari hanno consentito di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. In particolare, poco prima, presso un'abitazione del centro, ove risultano coabitare alcuni tunisini, mentre questi ultimi erano seduti a tavola per pranzare, due connazionali vi hanno fatto irruzione e, per motivi non ancora chiari, uno di questi, armatosi di un coltello, ha colpito in pieno petto uno dei presenti, un 30enne. Dopo l'aggressione, nonostante un tentativo di reazione dei malcapitati, i due sono riusciti a fuggire, facendo perdere le proprie tracce.

Le dichiarazioni rese da alcuni testimoni hanno consentito agli operanti di identificare i due responsabili del raid, attivamente ricercati presso i luoghi da questi frequentati, ma con un primo esito negativo. Le ricerche, a questo punto, sono state diramate anche ai Comandi Arma limitrofi, rivolte in particolar modo presso ospedali e luoghi di cura, in quanto uno dei due fuggitivi, durante l'aggressione, aveva riportato delle lesioni. Proprio i militari di Santeramo in Colle, appostatisi preventivamente nei pressi del locale pronto soccorso, hanno notato l'arrivo di due cittadini di origine nordafricana, recatisi in quel luogo per farsi medicare. Accertata l'identità dei due e quindi le responsabilità di entrambi nell'aggressione segnalata, gli operanti hanno sottoposto a fermo gli stranieri, poi rinchiusi nel carcere di Bari. Sono in corso indagini volte ad accertare il movente dell'aggressione, non ancora chiarito.