All'interno dell'Ospedale di Altamura

I disordini, le lamentele, le mancanze. Parla un dirigente medico

lunedì 14 febbraio 2011 12.18
A cura di Angela Colonna
Dopo gli ultimi disordini registrati nell'ambito sanitario, abbiamo ritenuto opportuno intervistare un dirigente medico che lavora con contratto a tempo indeterminato dal 2004 in cardiologia U.T.I.C (Unità Terapia Intensiva Coronarica) presso il presidio ospedaliero di Altamura. Ascoltiamo la dott.ssa Angela Potenza.

Come definirebbe la situazione della Sanità locale?
La situazione sanitaria generale è drammatica, ma volendo dare uno sguardo più specifico a quella altamurana, bisogna dapprima lamentare la mancanza di posti letto. Nello specifico mi riferisco al mio reparto, cardiologia, dove si registrano solo n. 8 posti letto in U.T.I.C. e n. 5 posti letto in progressiva. Questo è assurdo e non ci permette di lavorare bene.
Il reparto Medicina?
Il reparto Medicina lo definirei "fantasma". Prima di Natale è arrivato un paziente con fibrillazione atriale, non avendo posti nel mio reparto, ho chiamato le altre sedi ospedaliere che avevano cardiologia, ho ricevuto risposte quasi divertite, che mi indirizzavano al reparto Medicina, così dovrebbe accadere. Ma nel nostro ospedale in Medicina manca la guardia attiva. Quel caso è finito al Di Venere, dopo tre lunghe ore di attesa in pronto soccorso perché riuscissi a trovare un posto letto altrove.
L'Ospedale della Murgia rappresenta una valida risposta?
L'Ospedale della Murgia se dovesse rimanere mero contenitore, senza le professionalità, non ci risolverà nessun problema.
Il Pronto Soccorso?
In Pronto Soccorso abbiamo a che fare con gente non sempre educata, la mentalità altamurana viene fuori proprio in casi come questi. C'è chi bussa mentre noi lavoriamo a casi di vera urgenza, gente che vuole saltare il turno, gente che crede di essere in un supermercato. Non viene fatto nessun filtro al pronto soccorso, manca il triage. Molti i casi che erroneamente vengono indirizzati a cardiologia, perché ritenuta centrale. Non sempre è così. Inoltre in Pronto Soccorso manca, per esempio, un defibrillatore pediatrico, pertanto noi medici siamo costretti ad adattare i macchinari ai diversi toraci.
Si lavora in squadra?
I rapporti con i colleghi risentono naturalmente del sovraccarico di lavoro, si inaspriscono di conseguenza.
Quale la situazione delle attrezzature elettromedicali?
C'è un poligrafo parcheggiato da qualche parte. Si consideri che gli impianti di peacemaker vengono delegati alla sala operatoria, vengono effettuati da una nostra valida collega, ma bisogna concordarsi per l'utilizzo della sala.
Se si lavora così male, molti vorranno andare via.
Sono andati via per malcontento 5 medici validissimi e siamo rimasti senza copertura con la stessa mole di lavoro. Questo è un grosso rammarico perché porta demotivazione, persino io, che lavoro nel mio paese, sto valutando la mobilità per vivere una situazione lavorativa più serena. Mi dispiacerà lasciare alcune infermiere veramente valide.
Il Policlinico barese può ritenersi al di fuori di disordini?
Anche al Policlinico, ritenuto spesso tempio delle verità scientifiche, le cose non vanno bene. C'è stato un caso di carcinoma del colon che è stato "parcheggiato" per 10 giorni come non operabile perché non si riusciva ad effettuare una ecografia. Anche questo è un dato su cui riflettere.
Quali le altre strutture sanitarie, qui vicine, di riferimento?
Si consideri che gli ospedali di Santeramo, Grumo e Gravina si avvalgono di una diagnosi fatta per via fax, per esempio viene effettuato l'ECG via fax. Naturalmente si comprende l'assurdità, infatti se noi medici malauguratamente ci ritrovassimo impegnati in un'urgenza e leggessimo il fax con un po' di ritardo, la vita dei pazienti verrebbe messa in pericolo. Per non parlare del fatto che mancano i farmaci base in ospedali come quello di Grumo.
Come gestite la reperibilità?
Malissimo. Siamo contestualmente reperibili in più parti e assicuro che non è possibile lavorare in queste condizioni. Dovremmo avere il dono della dualità.