Alienazioni e valorizzazioni dei beni comunali

Previsti vincoli di destinazione per i proventi ricavati

mercoledì 12 novembre 2014 9.33
A cura di Francesco Mastromatteo
Orfanotrofio Maschile Simone Viti Maino, Asilo Infantile Principessa Margherita di Savoia, Conservatorio Santa Croce – S. Lucia, Ricovero di Mendicità Umberto I di Savoia.

E' da questi storici enti altamurani che rinengonoi beni immobili inseriti nell'elenco del piano delle valorizzazioni e delle alienazioni del patrimionio immobiliare comunale non strumentale all'esercizio di funzioni istituzionali, approvato dal consiglio nella recente sessione di bilancio di previsione 2014, del quale costituivano premessa necessaria.

A essi si aggiungono anche sei appartamenti di proprietà comunale ubicati in via Agrigento, oggetto di un ricorso proposto dagli eredi degli ex dipendenti comunali assegnatari degli alloggi in questione, per i quali l'ente ha ritenuto, nelle more del giudizio civile dinanzi al Tribunale di Bari-Sez. di Altamura, di inserirli nel piano delle alienazioni a valori correnti di mercato, riservando ogni determinazione in ordine alla effettiva alienazione degli stessi all'esito del giudizio civile richiamato.

Il piano delle alienazioni e valorizzazioni è relativo ai beni che saranno oggetto di valorizzazione, e quelli che saranno oggetto di alienazione, e l'inserimento negli elenchi dei beni citati, ha effetto dichiarativo della proprietà in favore del Comune di Altamura, seppur in mancanza di trascrizioni e volture catastali in favore dell'ente; su essi,, nonché dalle ex Eca "Lascito Filippo Santoro" e "Opera Pia Monte dei Poveri" esiste un vincolo di destinazione, per cui i proventi derivanti dall'alienazione degli stessi dovranno essere destinati a finalità servizi sociali, mentre l'atto stabilisce di vincolare i proventi delle altre alienazioni alla conservazione, ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio comunale, nonché al finanziamento delle realizzazioni di nuove opere pubbliche. Gli elenci hanno effetto dichiarativo della proprietà, in assenza di precedenti trascrizioni, e producono gli effetti previsti dall'art. 2644 del codice civile, nonché effetti sostitutivi dell'iscrizione del bene in catasto.

La delibera, oltra a stabilire di verificare presso la Direzione Regionale dei Beni culturali, preliminarmente all'avvio delle procedure di vendita dei beni, la sussistenza di un interesse artistico, storico, archeologico e etnoantropologico dei beni di proprietà comunale con vetustà superiore ai 70 anni, prevede anche che le vendite non potranno avvenire per prezzi inferiori a quelli dell'elaborato peritale.

Il valore complessivo stimato degli immobili suscettibili di alienazione è di 2.705.480 euro, mentre quello dei relativi fondi rustici è di 328.550 euro.