Alcuni volontari chiedono la costruzione di un canile sanitario
"Noi costretti a fare la colletta per sostenere le spese di sterilizzazione". Protocollata al Comune una lettera indirizzata all'Amministrazione
martedì 23 novembre 2010
12.56
Quello del randagismo è un problema che investe anche Altamura. Non è raro incrociare per strada cani in cerca di cibo o di un rifugio temporaneo. E non è raro trovare cuccioli accanto a bidoni della spazzatura o ammassati in qualche angolo sperduto della periferia cittadina. Ad occuparsene, la maggior parte delle volte, sono i volontari. Ragazzi e ragazze (spesso studenti) che hanno preso a cuore la questione e che, per questo, si ritrovano a pagare a proprie spese gli interventi chirurgici di sterilizzazione. Raccontano che fanno collette per raccogliere la cifra necessaria per un'operazione, 100 euro e più.
Il Comitato cittadino per la difesa dei cani e dei gatti randagi, costituito recentemente da un gruppo di volontari che già si occupano del fenomeno del randagismo territoriale da circa 16 anni, ha protocollato questa mattina al Comune di Altamura una lettera indirizzata al sindaco Mario Stacca, ad alcuni consiglieri comunali e al Comando di Polizia municipale. Chiede la costruzione di un canile sanitario e rifugio comunale che possa far fronte a tale problematica. I canili sanitari, la cui gestione è affidata ai Comuni, rappresentano la struttura nella quale trovano accoglienza i cani recuperati in quanto vaganti. Presso tali strutture i cani vengono anagrafati e sottoposti agli interventi sanitari. Il che vuol dire sterilizzazione delle femmine, "unico strumento realmente efficace nella lotta la randagismo", scrive il Comitato.
Secondo l'articolo 8 della legge regionale n. 12 del 3 aprile 1995, Interventi per la tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo, i "Comuni, singoli o associati, provvedono alla costruzione o al risanamento dei canili sanitari esistenti (…) entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge". Per le predette finalità "i Comuni possono utilizzare i fondi rivenienti dagli oneri di urbanizzazione". Il Comitato, nella stessa lettera, rende noto il ritrovamento di cinque cucciolate nell'arco delle due ultime settimane e chiede al Comune "che si faccia carico della spesa inerente l'intervento chirurgico di queste cinque femmine (mamme dei cuccioli), evitando, in tal modo, la nascita futura prossima di altri cuccioli disperati".
"In questi ultimi anni solo noi pochi volontari abbiamo fatto fronte all'arduo ed oneroso compito di provvedere alla tutela igienico-sanitaria delle decine di cucciolate trovate abbandonate finanche nei bidoni della spazzatura, nonché, per quanto ci è stato possibile, alla sterilizzazione delle femmine rinvenute nel territorio altamurano. Da ultimo – aggiunge il Comitato – desideriamo sottolineare come, a nostro parere, lasciare l'intera gestione di tali problematiche sociali nelle sole mani dei volontari sia da ritenersi negativa, in contrasto con l'articolo citato e comunque lesiva, anche culturalmente, dei valori e delle prerogative di un Ente quale il Comune è".
"La costruzione del canile sanitario e del canile municipale è stata già inserita nel programma triennale", risponde il sindaco Mario Stacca. "Ci teniamo a costruire un canile municipale la cui gestione sarà affidata a queste associazioni che tutelano gli animali", aggiunge Stacca.
Intanto su facebook si è costituito anche un gruppo, "Pelosetti di Altamura", che attualmente conta 248 membri e che segnala quasi quotidianamente casi di cuccioli ritrovati per strada e da adottare.
Il Comitato cittadino per la difesa dei cani e dei gatti randagi, costituito recentemente da un gruppo di volontari che già si occupano del fenomeno del randagismo territoriale da circa 16 anni, ha protocollato questa mattina al Comune di Altamura una lettera indirizzata al sindaco Mario Stacca, ad alcuni consiglieri comunali e al Comando di Polizia municipale. Chiede la costruzione di un canile sanitario e rifugio comunale che possa far fronte a tale problematica. I canili sanitari, la cui gestione è affidata ai Comuni, rappresentano la struttura nella quale trovano accoglienza i cani recuperati in quanto vaganti. Presso tali strutture i cani vengono anagrafati e sottoposti agli interventi sanitari. Il che vuol dire sterilizzazione delle femmine, "unico strumento realmente efficace nella lotta la randagismo", scrive il Comitato.
Secondo l'articolo 8 della legge regionale n. 12 del 3 aprile 1995, Interventi per la tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo, i "Comuni, singoli o associati, provvedono alla costruzione o al risanamento dei canili sanitari esistenti (…) entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge". Per le predette finalità "i Comuni possono utilizzare i fondi rivenienti dagli oneri di urbanizzazione". Il Comitato, nella stessa lettera, rende noto il ritrovamento di cinque cucciolate nell'arco delle due ultime settimane e chiede al Comune "che si faccia carico della spesa inerente l'intervento chirurgico di queste cinque femmine (mamme dei cuccioli), evitando, in tal modo, la nascita futura prossima di altri cuccioli disperati".
"In questi ultimi anni solo noi pochi volontari abbiamo fatto fronte all'arduo ed oneroso compito di provvedere alla tutela igienico-sanitaria delle decine di cucciolate trovate abbandonate finanche nei bidoni della spazzatura, nonché, per quanto ci è stato possibile, alla sterilizzazione delle femmine rinvenute nel territorio altamurano. Da ultimo – aggiunge il Comitato – desideriamo sottolineare come, a nostro parere, lasciare l'intera gestione di tali problematiche sociali nelle sole mani dei volontari sia da ritenersi negativa, in contrasto con l'articolo citato e comunque lesiva, anche culturalmente, dei valori e delle prerogative di un Ente quale il Comune è".
"La costruzione del canile sanitario e del canile municipale è stata già inserita nel programma triennale", risponde il sindaco Mario Stacca. "Ci teniamo a costruire un canile municipale la cui gestione sarà affidata a queste associazioni che tutelano gli animali", aggiunge Stacca.
Intanto su facebook si è costituito anche un gruppo, "Pelosetti di Altamura", che attualmente conta 248 membri e che segnala quasi quotidianamente casi di cuccioli ritrovati per strada e da adottare.