Al via la terza edizione del Festival dei Claustri
Il vicinato e il recupero della memoria storica questi i temi cardine di questa edizione
lunedì 8 giugno 2015
10.29
La riqualificazione del centro antico della città come elemento portante di una città sostenibile. Questo l'obiettivo delle associazioni Arc- Arc, Esperimenti Architettonici, Il cuore di Altamura, Proloco e Club Federiciano che sostengono anche questa edizione del Festival dei Claustri.
Il borgo antico di Altamura, da un punto di vista storico-architettonico, rappresenta un vero e proprio patrimonio caratterizzato dalla presenza di circa 80 claustri i quali, ancora oggi, conservano i segni delle svariate etnie passate da questa terra, nonché delle testimonianze storiche di quanto avvenuto nel corso dei secoli.
Il Festival dei Claustri, infatti, si pone come obiettivo la riscoperta di questi luoghi spesso oggetto di degrado e abbandono. Inoltre, tra gli obiettivi primari vi è la sensibilizzazione ad un miglioramento dello stile di vita e ad una maggior vivibilità di tali luoghi al fine di innescare un circolo virtuoso di attività turistico- culturali e quindi di possibilità per i cittadini stessi.
Tema centrale del convegno che ha dato il via alla edizione è stata l'antropologia e le modalità di vivere il centro storico della città e in particolare dei claustri. Oggetto di attenzione è, per questa edizione, l'abitante e in particolare il "vicino".
Il Paesologo Franco Arminio, l'Antropologo Francesco Marano, Tonia Massaro della Confocommercio e i cittadini Maria Gramegna, Angelo Clemente e Anna Flandin hanno offerto delle preziose chiavi di lettura in merito alle modalità di vivere i claustri e tutto il centro storico.
"È importante recuperare la memoria storica di questi luoghi. Non averne, sarebbe il secondo disastro dopo quello causato dal degrado di questi anni. La memoria è lo strumento necessario a reinterpretare i luoghi e quindi a raccontarli, anche attraverso questi eventi" hanno rimarcato a più riprese i diversi esperti che hanno illustrato l'obiettivo del festival al fine di stimolare i cittadini ad una maggiore attenzione nei confronti di un tale patrimonio.
A concludere il convegno, la testimonianza di alcuni residenti del centro che hanno vissuto il passaggio dal degrado alla rigenerazione (autonoma) degli antichi spazi. Una rigenerazione non solo da un punto di vista strutturale: "Queste abitazioni sono fatte per essere vissute all'esterno e non all'interno" raccontano evidenziando la necessità di sottrarre al degrado interi spazi del cuore antico della città al fine anche di riallacciare gli antichi rapporti di vicinato che trasformano i cittadini in una vera e propria comunità.
Temi ed esperienze che saranno meglio illustrate nel weekend dal 26 al 28 giugno per le strade del centro storico di Altamura.
(a cura di Maria Caterina Viscanti)
Il borgo antico di Altamura, da un punto di vista storico-architettonico, rappresenta un vero e proprio patrimonio caratterizzato dalla presenza di circa 80 claustri i quali, ancora oggi, conservano i segni delle svariate etnie passate da questa terra, nonché delle testimonianze storiche di quanto avvenuto nel corso dei secoli.
Il Festival dei Claustri, infatti, si pone come obiettivo la riscoperta di questi luoghi spesso oggetto di degrado e abbandono. Inoltre, tra gli obiettivi primari vi è la sensibilizzazione ad un miglioramento dello stile di vita e ad una maggior vivibilità di tali luoghi al fine di innescare un circolo virtuoso di attività turistico- culturali e quindi di possibilità per i cittadini stessi.
Tema centrale del convegno che ha dato il via alla edizione è stata l'antropologia e le modalità di vivere il centro storico della città e in particolare dei claustri. Oggetto di attenzione è, per questa edizione, l'abitante e in particolare il "vicino".
Il Paesologo Franco Arminio, l'Antropologo Francesco Marano, Tonia Massaro della Confocommercio e i cittadini Maria Gramegna, Angelo Clemente e Anna Flandin hanno offerto delle preziose chiavi di lettura in merito alle modalità di vivere i claustri e tutto il centro storico.
"È importante recuperare la memoria storica di questi luoghi. Non averne, sarebbe il secondo disastro dopo quello causato dal degrado di questi anni. La memoria è lo strumento necessario a reinterpretare i luoghi e quindi a raccontarli, anche attraverso questi eventi" hanno rimarcato a più riprese i diversi esperti che hanno illustrato l'obiettivo del festival al fine di stimolare i cittadini ad una maggiore attenzione nei confronti di un tale patrimonio.
A concludere il convegno, la testimonianza di alcuni residenti del centro che hanno vissuto il passaggio dal degrado alla rigenerazione (autonoma) degli antichi spazi. Una rigenerazione non solo da un punto di vista strutturale: "Queste abitazioni sono fatte per essere vissute all'esterno e non all'interno" raccontano evidenziando la necessità di sottrarre al degrado interi spazi del cuore antico della città al fine anche di riallacciare gli antichi rapporti di vicinato che trasformano i cittadini in una vera e propria comunità.
Temi ed esperienze che saranno meglio illustrate nel weekend dal 26 al 28 giugno per le strade del centro storico di Altamura.
(a cura di Maria Caterina Viscanti)