Al via il piano di monitoraggio del Pertusillo

La giunta regionale approva i controlli

venerdì 26 maggio 2017
A breve partiranno le operazioni di monitoraggio e controllo sulla qualità delle acque degli invasi del Locone (nella zona di Minervino Murge) e del Pertusillo (situato in Basilicata, nella Val d'Agri), fondamentali fonti di approvvigionamento della rete idrica pugliese.

È in sintesi il contenuto della deliberazione della Giunta regionale n. 567 del 18 aprile 2017 di cui da notizia il consigliere regionale Enzo Colonna.
L'iniziativa regionale prende le mosse dalla necessità di svolgere approfondite indagini sulla qualità delle acque, in particolare a seguito degli episodi di morìa di specie ittiche avvenuti nel Pertusillo tra gli anni 2010 e 2015 e, soprattutto, dopo la sospetta contaminazione dell'area in prossimità dell'invaso causata da recenti sversamenti di petrolio.

Per questo la Giunta regionale ha adottato un "Piano operativo di monitoraggio e controllo di contaminanti ambientali nell'ecosistema acquatico", la cui attuazione vede coinvolti diversi istituti di ricerca quali l'Istituto Superiore di Sanità, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata, l'Istituto di Igiene e Profilassi del Policlinico di Bari e la Facoltà di Veterinaria dell'Università di Bari.
Le risorse per le attività di monitoraggio e studio saranno recuperate dal fondo istituito con il decreto legge 29 dicembre 2016, n. 243 convertito in legge 27 settembre 2016 n. 18: tale fondo prevede uno stanziamento di 1 milione di euro per l'anno 2017 per la verifica dello stato di qualità delle matrici naturali nella località Burgesi del comune di Ugento, località destinataria dell'acqua potabilizzata derivante dai due invasi.

"Con questa delibera la Giunta dà seguito agli impegni che il Governo regionale aveva assunto in Consiglio rispondendo alle sollecitazioni che avevo espresso nei mesi scorsi mediante interrogazioni urgenti, in particolare dopo la sospensione dell'attività del Centro Olio di Val d'Agri di Viggiano (Potenza) per 90 giorni, decisa dalla Giunta regionale della Basilicata nell'aprile scorso, in seguito allo sversamento di petrolio accertato nella zona" commenta Colonna.