Adescava le vittime col pretesto di giocare a nascondino
Giovanni Pizzileo è stato associato presso la Casa Circondariale di Altamura. I Carabinieri della stazione di Carmiano si sono recati dal detenuto
giovedì 16 dicembre 2010
10.22
Nella mattinata di ieri, i Carabinieri della stazione di Carmiano (Le) si sono recati presso la Casa circondariale di Altamura dove è detenuto Giovanni Pizzileo, carmianese nato nel '53, disoccupato. Il suo nome è già noto alle cronache salentine. Responsabile di abusi sessuali nei confronti di un quattordicenne, era stato tratto in arresto nel contesto dell'operazione "Bianco Natale", condotta dai militari del Norm della compagnia di Campi Salentina della stazione di Carmiano.
A un anno di distanza, è coinvolto in un'altra vicenda dello stesso tipo. Adescava le giovani vittime con la scusa di andare a giocare a nascondino e le tratteneva costringendole a guardare filmati pornografici contenuti nel suo cellulare e ad imitarne i contenuti avendo rapporti sessuali con lui. In caso contrario Pizzileo minacciava che avrebbe inventato qualcosa per farle sgridare dai genitori. Gli episodi, avvenuti tra agosto e settembre 2009 (stesso periodo nel quale è stata spiccata la prima ordinanza di custodia cautelare) in luoghi isolati in campagna, coinvolgono tre vittime.
É stata proprio la segnalazione di una delle vittime a dare il via a ulteriori accertamenti, tra cui l'ascolto delle altre vittime, le cui dichiarazioni sono state considerate attendibili dal perito della Procura.
A un anno di distanza, è coinvolto in un'altra vicenda dello stesso tipo. Adescava le giovani vittime con la scusa di andare a giocare a nascondino e le tratteneva costringendole a guardare filmati pornografici contenuti nel suo cellulare e ad imitarne i contenuti avendo rapporti sessuali con lui. In caso contrario Pizzileo minacciava che avrebbe inventato qualcosa per farle sgridare dai genitori. Gli episodi, avvenuti tra agosto e settembre 2009 (stesso periodo nel quale è stata spiccata la prima ordinanza di custodia cautelare) in luoghi isolati in campagna, coinvolgono tre vittime.
É stata proprio la segnalazione di una delle vittime a dare il via a ulteriori accertamenti, tra cui l'ascolto delle altre vittime, le cui dichiarazioni sono state considerate attendibili dal perito della Procura.