Ad Altamura fa tappa il camper per la prevenzione della cecità
Il III˚ circolo didattico "Roncalli" coinvolto nel progetto. Sarà presentata la disciplina del torball
venerdì 8 ottobre 2010
16.16
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione provinciale di Bari, ha avviato una nuova campagna di prevenzione della cecità. Dal 2 al 23 ottobre, un camper munito di appropriata strumentazione sosterà in diverse città della Provincia per effettuare visite oculistiche gratuite. Il progetto riguarda soprattutto soggetti in età scolare e pre-scolare. Altamura è una delle tappe del camper, che stazionerà, dall'11 al 16 ottobre, dalle ore 9.00 alle 13.00, presso il III circolo didattico "Roncalli". In particolare, dall'11 al 13 ottobre, sarà accolto dal plesso "Madre Teresa di Calcutta" in via Minniti; dal 14 al 16 ottobre, dal plesso "Roncalli" in via Campobasso. Un medico oculista effettuerà screening oculistici e, laddove si riscontrassero anomalie o possibili difetti visivi, avrà cura di compilare una nota da consegnare ai genitori dell'alunno suggerendo una visita specialistica. "Siamo stati contattati dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti via fax - spiega l'insegnante Paola Maino, vicaria del dirigente scolastico Vita Antonia Carulli - probabilmente perché il nostro è il circolo didattico di Altamura che accoglie più alunni, 1500 fra scuola primaria e scuola dell'infanzia. Non sappiamo se riusciremo a sottoporli tutti allo screening proprio per il loro numero. Abbiamo accolto con entusiasmo l'invito a prendere parte all'iniziativa. Sabato 16 ottobre, nella nostra palestra, ci sarà una dimostrazione sportiva di torball. Vi assisterà un rappresentante per classe, cercheremo di coinvolgere soprattutto classi che ospitano alunni diversamente abili per pruomovere la pratica sportiva e per incentivarne la pratica". Il circolo "Roncalli" già lo scorso anno aveva aderito ad un'iniziativa a favore della salute consistente nello screening della colonna vertebrale.
Oltre alla prevenzione della cecità, la campagna avviata dall'Unione Ciechi e Ipovedenti prevede una più approfondità conoscenza delle attività del non vedente. A tal fine, ogni sabato, presso le palestre delle scolaresche inserite nel programma, verrà realizzata una manifestazione dimostrativa del torball, disciplina sportiva poco nota con cui si vuole favorire una maggiore atttenzione nei confronti dei videolesi. A scendere in campo saranno gli atleti dell'Associazione Sportiva dell'Unione Italiana Ciechi Bari. La disciplina del torball, avviata in Germania negli anni '70, si pratica prevalentemente in luoghi chiusi, in quanto necessita del massimo silenzio. Questo consentirebbe agli atleti di orientarsi all'interno del campo grazie al canale tattile e uditivo. Il campo di gioco, diviso in due metà da tre cordicelle tese dotate di campanellini, è lungo 16 metri e largo 7 metri. Per favorire l'orientamento, si utilizzano dei tappeti di posizione fissati nell'area di squadra e dei sonagli inseriti all'interno della palla e sulle corde.
Gli atleti, bendati per annullare l'eventuale residuo visivo, si impegnano a tirare la palla al di sotto delle corde centrali con l'intento di superare il muro difensivo avversario. Lo scopo è tirare con le mani la palla verso la porta avversaria per segnare i "goal" facendola passare sotto le cordicelle che dividono il campo. Nel caso in cui l'attaccante lanci la palla al di sopra o contro le corde, si ha un'infrazione punita con una punizione, che obbliga chi ha effettuato il fallo ad uscire momentaneamente dal campo di gioco. Alla terza infrazione consecutiva, la squadra subisce un tiro di rigore che vede in campo un solo giocatore per squadra.
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si occupa, da circa 90 anni, dell'integrazione sociale dei non vedenti. "Naturalmente – si legge nel comunicato - questa definizione implica concetti di diversa natura che conducono, però, tutti, al perseguimento di quel riscatto morale, culturale, civile e sociale che ogni uomo ha il diritto e il dovere di fare proprio. Solo con una massiccia azione di prevenzione si può sperare di ridurre, o quanto meno di contenere, il numero dei non vedenti. La prevenzione della cecità è, di fatto, un nostro compito statutario e rappresenta anche un mezzo straordinario che, messo al servizio della collettività, può contribuire a far conoscere l'U.I.C.I. e le sue finalità, e conseguentemente, incrementare i consensi necessari perché continui nel suo lavoro".
Per raggiungere tale scopo, l'U.I.C.I. svolge le proprie attività coinvolgendo i settori cultura, formazione professionale, sport, pensionistica.
La realizzazione del progetto è stata resa possibile, secondo quanto sottolineato nel comunicato, "grazie all'U.I.C.I. regionale - che ha messo a disposizione l'Unità oftalmica - e al finanziamento concesso dall'Assessorato alla Salute della Regione Puglia".
Oltre alla prevenzione della cecità, la campagna avviata dall'Unione Ciechi e Ipovedenti prevede una più approfondità conoscenza delle attività del non vedente. A tal fine, ogni sabato, presso le palestre delle scolaresche inserite nel programma, verrà realizzata una manifestazione dimostrativa del torball, disciplina sportiva poco nota con cui si vuole favorire una maggiore atttenzione nei confronti dei videolesi. A scendere in campo saranno gli atleti dell'Associazione Sportiva dell'Unione Italiana Ciechi Bari. La disciplina del torball, avviata in Germania negli anni '70, si pratica prevalentemente in luoghi chiusi, in quanto necessita del massimo silenzio. Questo consentirebbe agli atleti di orientarsi all'interno del campo grazie al canale tattile e uditivo. Il campo di gioco, diviso in due metà da tre cordicelle tese dotate di campanellini, è lungo 16 metri e largo 7 metri. Per favorire l'orientamento, si utilizzano dei tappeti di posizione fissati nell'area di squadra e dei sonagli inseriti all'interno della palla e sulle corde.
Gli atleti, bendati per annullare l'eventuale residuo visivo, si impegnano a tirare la palla al di sotto delle corde centrali con l'intento di superare il muro difensivo avversario. Lo scopo è tirare con le mani la palla verso la porta avversaria per segnare i "goal" facendola passare sotto le cordicelle che dividono il campo. Nel caso in cui l'attaccante lanci la palla al di sopra o contro le corde, si ha un'infrazione punita con una punizione, che obbliga chi ha effettuato il fallo ad uscire momentaneamente dal campo di gioco. Alla terza infrazione consecutiva, la squadra subisce un tiro di rigore che vede in campo un solo giocatore per squadra.
L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si occupa, da circa 90 anni, dell'integrazione sociale dei non vedenti. "Naturalmente – si legge nel comunicato - questa definizione implica concetti di diversa natura che conducono, però, tutti, al perseguimento di quel riscatto morale, culturale, civile e sociale che ogni uomo ha il diritto e il dovere di fare proprio. Solo con una massiccia azione di prevenzione si può sperare di ridurre, o quanto meno di contenere, il numero dei non vedenti. La prevenzione della cecità è, di fatto, un nostro compito statutario e rappresenta anche un mezzo straordinario che, messo al servizio della collettività, può contribuire a far conoscere l'U.I.C.I. e le sue finalità, e conseguentemente, incrementare i consensi necessari perché continui nel suo lavoro".
Per raggiungere tale scopo, l'U.I.C.I. svolge le proprie attività coinvolgendo i settori cultura, formazione professionale, sport, pensionistica.
La realizzazione del progetto è stata resa possibile, secondo quanto sottolineato nel comunicato, "grazie all'U.I.C.I. regionale - che ha messo a disposizione l'Unità oftalmica - e al finanziamento concesso dall'Assessorato alla Salute della Regione Puglia".