Abusivamente distillava alcol puro, denunciato dai finanzieri

Sequestrato tutto l'occorrente e oltre 200 litri di contrabbando

martedì 11 febbraio 2020 11.39
Una vera e propria fabbrica clandestina per la produzione di alcool, completa di ogni apparecchiatura e perfettamente funzionante, è stata scoperta e sequestrata dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Altamura, a conclusione di un'operazione di servizio - coordinata dal I Gruppo di Bari - a contrasto del contrabbando nello specifico settore. Lo rende noto la Guardia di Finanza in un comunicato.

Denunciato un 38enne altamurano già noto alle forze dell'ordine per numerosi precedenti di polizia, tra l'altro, per ricettazione, reati tributari, furto, appropriazione indebita e truffa.

Effettuando una perquisizione in una contrada, i militari sono arrivati a scoprire il luogo abusivo. All'interno sono stati trovati un alambicco di grandi dimensioni costruito artigianalmente (caldaia per la distillazione), collegato, mediante un tubo, ad una serpentina di raffreddamento; un deflemmatore (sistema di raffreddamento); un bruciatore posto sotto l'alambicco, alimentato da una bombola a gas; un contenitore in metallo nel quale confluiva acqua di raffreddamento proveniente da n. 3 cubotti in plastica trasparente della capacita di 1.000 litri cadauno; un termometro laser; un densimetro; un contenitore metallico della capacità di 200 litri e bottiglie contenenti complessivamente 242 litri di alcool di contrabbando, nonché altri recipienti (comprensivi di tappi) e bombole a gas vuoti.

Tutto illecito. "L'impiego di alcool da fabbricazioni clandestine nella produzione di bevande - si legge nel comunicato - può essere pericoloso per la salute a cause delle impurità ivi presenti (ad esempio, nel processo di distillazione di vinacce e di acqua, per ottenere la grappa, i vapori delle sostanze in ebollizione sino a una certa temperatura sono formati da alcool metilico, aldeide acetica e metanolo, che se ingeriti diventano estremamente tossici), nonché dannosa per le imprese regolari che corrispondono allo Stato le imposte sul prodotto messo in commercio.

In particolare, l'incidenza delle imposte - rappresentata dalla sommatoria delle accise (imposte indirette sulla produzione o sul consumo, tra l'altro, di prodotti alcolici) e dell'I.V.A. - sul prezzo medio, pari a 20 euro, di un litro di alcool puro è superiore al 96%, al punto che per gli alcolici la tassazione incide nettamente sul prezzo finale più del valore della materia prima (alcool etilico 96%) che è di circa 1 euro al litro anidro. È evidente, quindi, il rilevante danno economico che le condotte illecite scoperte provocano, oltre all'erario, anche all'intera filiera imprenditoriale del settore, con un conseguente grave inquinamento del mercato, dal momento che pagare l'I.V.A. e le accise su un prodotto alcoolico significa non poter praticare determinati prezzi al ribasso, invece consentiti a quegli operatori disonesti che acquistano il prodotto "in nero".

La persona denunciata deve rispondere di "fabbricazione clandestina di alcole e di bevande alcoliche" e di "sottrazione all'accertamento ed al pagamento dell'accisa sull'alcol e sulle bevande alcoliche" (che prevedono, entrambi, la reclusione fino a tre anni e la multa non inferiore a 7.746 euro)", conclude il comunicato.