A rischio i fondi della Rigenerazione urbana?
La legge di stabilità falcia i fondi Pac. Colonna: "Approvare subito i progetti definitivi"
sabato 1 agosto 2015
Il rischio non è concreto ma ha più di un fondamento. Altamura rischia di perdere i sette milioni di finanziamento per la rigenerazione del centro storico. L'allarme lanciato giorni fa dall'associazione "il Cuore di Altamura" e ripreso da alcuni esponenti politici.
In sostanza con l'approvazione della nuova legge di stabilità e il conseguente taglio delle risosrse stanzaiate per assicurare la copertura degli interventi, il comune ha la necessità di rendicontare i lavori della rigenerazione urbana entro e non oltre il prossimo 31 dicembre. Pena la perdita dei finanziamenti.
Se in un primo momento i fondi destinati ad Altamura erano compresi delle misure die fondi Pac, fondi dirottati a favore di altri iniziative.
"Questa iniziativa governativa rischia di far saltare tutta una serie di interventi programmati dalla regioni, tra cui quelli dei piani di sviluppo urbano, per i quali entro il 31 dicembre 2014 non erano state impegnate le relative risorse da parte dei comuni. In altri termini, avremmo salvato i 5 milioni di euro di finanziamento se, entro tale data, il Comune avesse almeno aggiudicato i lavori di realizzazione degli interventi programmati (basolature, sottoservizi, riqualificazione di piazza Matteotti, ecc.). Questo, però, non è avvenuto" scrive Enzo Colonna, ex consigliere comunale ed esponete di Altamura Bene comune in una nota in cui esprime tutta la sua preoccupazione.
Nei mesi scorsi alcune regioni, tra cui la Puglia, hanno posto la questione di incostituzionalità della norma dinanzi alla Corte costituzionale a motivo della palese violazione degli accordi intercorsi fra il Governo nazionale e l'Unione europea e ai successivi conseguenti accordi Stato-Regioni. Occorre dunque correre ai ripari.
Colonna però, oltre che contro il Governo regionale, punta il dito contro "l'immobilismo e l'apatia della precedente amministrazione nella redazione e approvazione dei progetti e nell'avvio delle gare di appalto" anticipando che "L'unica speranza è, al momento, un passo indietro da parte del Governo nazionale, una nuova intesa Stato/Regioni sui tempi o, soprattutto, la pronuncia di incostituzionalità della disposizione da parte della Corte costituzionale".
Di qui l'invito inoltrato a Palazzo di città ad "accelerare nella preparazione di tutta la documentazione ed essere pronti così che si possa partire con le gare di appalto ove si dovesse riaprire un varco che dia la possibilità di attingere ai finanziamenti programmati".
In sostanza con l'approvazione della nuova legge di stabilità e il conseguente taglio delle risosrse stanzaiate per assicurare la copertura degli interventi, il comune ha la necessità di rendicontare i lavori della rigenerazione urbana entro e non oltre il prossimo 31 dicembre. Pena la perdita dei finanziamenti.
Se in un primo momento i fondi destinati ad Altamura erano compresi delle misure die fondi Pac, fondi dirottati a favore di altri iniziative.
"Questa iniziativa governativa rischia di far saltare tutta una serie di interventi programmati dalla regioni, tra cui quelli dei piani di sviluppo urbano, per i quali entro il 31 dicembre 2014 non erano state impegnate le relative risorse da parte dei comuni. In altri termini, avremmo salvato i 5 milioni di euro di finanziamento se, entro tale data, il Comune avesse almeno aggiudicato i lavori di realizzazione degli interventi programmati (basolature, sottoservizi, riqualificazione di piazza Matteotti, ecc.). Questo, però, non è avvenuto" scrive Enzo Colonna, ex consigliere comunale ed esponete di Altamura Bene comune in una nota in cui esprime tutta la sua preoccupazione.
Nei mesi scorsi alcune regioni, tra cui la Puglia, hanno posto la questione di incostituzionalità della norma dinanzi alla Corte costituzionale a motivo della palese violazione degli accordi intercorsi fra il Governo nazionale e l'Unione europea e ai successivi conseguenti accordi Stato-Regioni. Occorre dunque correre ai ripari.
Colonna però, oltre che contro il Governo regionale, punta il dito contro "l'immobilismo e l'apatia della precedente amministrazione nella redazione e approvazione dei progetti e nell'avvio delle gare di appalto" anticipando che "L'unica speranza è, al momento, un passo indietro da parte del Governo nazionale, una nuova intesa Stato/Regioni sui tempi o, soprattutto, la pronuncia di incostituzionalità della disposizione da parte della Corte costituzionale".
Di qui l'invito inoltrato a Palazzo di città ad "accelerare nella preparazione di tutta la documentazione ed essere pronti così che si possa partire con le gare di appalto ove si dovesse riaprire un varco che dia la possibilità di attingere ai finanziamenti programmati".