A rilento l'applicazione del nuovo Piano casa in Puglia

Necessaria una modifica a un regolamento

giovedì 16 maggio 2024 09.00
Sullo stato di attuazione della legge regionale 36 del 2023, definita anche "nuovo piano casa" ieri la quinta commissione del Consiglio regionale ha ascoltato i rappresentanti degli uffici regionali e quelli dell'Anci (associazione dei Comuni). Finora sono molto pochi i Comuni che hanno recepito la nuova normativa.

"L'audizione è stata richiesta per capire se, considerato l'esiguo numero di recepimenti da parte dei comuni pugliesi, ci siano problemi tecnici nell'adozione dei provvedimenti comunali per l'attuazione della norma", spiega la Commissione. Infatti la legge pone in capo alle amministrazioni comunali, tramite delibera di consiglio, la pianificazione degli ambiti di realizzazione degli interventi di ristrutturazione edilizia, demolizione, ricostruzione e applicazione degli incentivi volumetrici o di eventuali delocalizzazioni.

La presidente dell'Anci Fiorenza Pascazio ha manifestato "l'assoluta fisiologia dei ritardi di recepimento e di adozione dei prevedimenti, anche alla luce della recentissima approvazione del nuovo regolamento Vas (del 22 aprile) che modifica le condizioni di esclusione dalla valutazione ambientale strategica previste nell'art. 7 del Regolamento regionale in relazione al settore della pianificazione territoriale o della destinazione d'uso dei suoli, per i quali sia attribuito ai Comuni il ruolo di autorità procedente".

L'approvazione della modifica del regolamento contribuisce, quindi, a "sciogliere le resistenze di molti uffici comunali". Ma, dichiara ancora la commissione, "permangono altre criticità. In particolare, è stato evidenziato da Giuseppe Giannone, responsabile Anci delegato all'Urbanistica, problemi interpretativi della legge, definita a maglie molto ampie, che mettono in difficoltà le amministrazioni comunali e rispetto alle quali l'Anci ha chiesto che la Regione promuova degli strumenti di ausilio nella forma di circolari o di linee guida. La proposta è stata bocciata drasticamente dai consiglieri promotori della legge, ritenendo sufficiente il sistema già in uso del sito dedicato con le faq e l form per la richiesta di chiarimento".