52 milioni di euro per i Comuni pugliesi ad alta densità abitativa

Fra questi, c'è anche Altamura. "Incrementare l'offerta di alloggi da destinare alle categorie sociali svantaggiate"

lunedì 4 ottobre 2010 09.43
A cura di Anna Maria Colonna
52 milioni di euro sono stati messi a disposizione del Programma coordinato regionale che la Regione Puglia presenterà al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo per dare attuazione al Piano nazionale di edilizia abitativa, che prevede la costruzione di nuove abitazioni o il recupero di quelle esistenti per incrementare l'offerta di alloggi da destinare prioritariamente alle categorie sociali svantaggiate. Fra queste, i nuclei familiare e le giovani coppie a basso reddito, gli studenti fuori sede, gli immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale o da almeno cinque anni nella medesima regione, gli anziani in condizioni sociali ed economiche svantaggiate.

Gli interventi sono destinati ai Comuni definiti, secondo la delibera Cipe del 2003, ad alta densità abitativa (numero di abitanti per chilometro quadrato). Fra questi c'è anche Altamura, insieme ad altri diciannove Comuni della Provincia di Bari (Adelfia, Andria, Bari, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Bitritto, Capurso, Corato, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Modugno, Mola di Bari, Molfetta, Monopoli, Noicattaro, Trani, Triggiano e Valenzano).

L'avviso pubblico per la presentazione di proposte e di interventi da inserire nel programma è stato illustrato dall'assessore regionale all'Assetto del Territorio Angela Barbanente lo scorso 30 settembre durante una conferenza stampa. La Giunta regionale ha approvato lo stesso il 28 settembre.

Il Programma coordinato regionale coordinato "è destinato a dare impulso a interventi per alleviare il disagio abitativo nei centri della Regione Puglia ad Alta tensione abitativa", si legge nel comunicato. I 52 milioni di euro sarebbero così ripartiti: 25 milioni provenineti da fondi statali, 27 da fondi regionali. A questi si aggiungerebbero risorse comunali e degli Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) anche sotto forma di immobili. "Sono auspicabili – ha aggiunto l'assessore Barbanente – anche contributi privati".