NUTRI_MENTI

Il sale

Fa davvero male?

Tra le raccomandazioni degli esperti nel campo della nutrizione figura spesso l'invito a ridurre il consumo del sale da cucina (NaCl, cloruro di sodio). In Italia, infatti, un adulto consuma in media 10 g di sale al giorno, una quantità nettamente superiore a quella fisiologicamente necessaria. Ma quali possono essere i rischi legati ad un consumo eccessivo di sale? Elevati valori della pressione arteriosa (ipertensione), soprattutto nelle persone già predisposte; aumento del rischio di alcune malattie renali, del fegato, del cuore e tumore allo stomaco; eccessiva ritenzione di liquidi; perdita di massa ossea (rischio osteoporosi), in quanto il sale favorisce una maggiore eliminazione di calcio con le urine. Studi recenti hanno confermato che basterebbe un cucchiaino in meno di sale al giorno, per ridurre annualmente i nuovi casi di infarto ed ictus.

Tutto il sale di cui l'uomo ha bisogno è già contenuto negli alimenti allo stato naturale (acqua, frutta, verdura, carni,...). L'abuso che oggi se ne fa in cucina e a tavola, è soltanto un'abitudine gastronomica e una concessione al gusto saporito. È sufficiente ridurre gradualmente la quantità di sale aggiunto alle nostre pietanze, riscoprire l'uso di erbe aromatiche e spezie, esaltare il sapore dei cibi con succo di limone o aceto ed il nostro palato, in poche settimane, si rieducherà a questi cibi che appariranno saporiti al punto giusto.

Purtroppo, però, non basta solo salare un po' di meno, se poi si consumano quotidianamente e in quantità elevate alcuni prodotti particolari quali: pane bianco, biscotti, crackers, grissini, merendine, cornetti, cereali da prima colazione, insaccati, formaggi stagionati, patatine fritte e tutti quegli alimenti preparati dall'industria (olive da tavola conservate, verdure sott'aceto, dadi da brodo sia vegetali che animali, cibi in scatola, minestre liofilizzate) che, per motivi di gusto o per ragioni tecnologiche, hanno un contenuto di sodio considerevole. Si tratta di alimenti che contengono "sale nascosto", il cui consumo deve essere moderato.

Ridurre il sale non fa male a nessuno, ad eccezione degli sportivi e dei lavoratori soggetti a grande sudorazione che dovranno reintegrare il sodio perso con il sudore bevendo molta acqua e consumando frutta e verdura.

Un'ulteriore raccomandazione per tutti: "Poco sale, ma iodato". Facile da trovare in tutti i punti vendita sul territorio nazionale, il sale iodato è del tutto uguale al sale comune, ha lo stesso sapore, ma in più è addizionato con iodio, un minerale che scarseggia nei terreni di molti regioni italiane e il cui deficit comporta frequenti disturbi alla tiroide. Sia l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che il Ministero della Salute italiano ne consigliano l'uso a tutta la popolazione, a tutte le età e in tutte le condizioni fisiologiche.

Dott.ssa Mina Casanova
Dott.ssa Teresa Colonna
Dott.ssa Anna Pepe
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