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La città

Tari, la Confconsumatori: "Delibera illegittima e tariffe inique"

Si valuta l'ipotesi di azioni giudiziarie anche collettive

"La delibera sulla Tari è illegittima e le tariffe e le cartelle vanno impugnate".

E' una vera e propria dichiarazione di guerra quella della Confconsumatori di Altamura contro una "Pubblica Amministrazione si dimostra non come la suprema associazione dei cittadini, ma un ente avvertito come nemico e unicamente impositore", quella in merito al tributo comunale sui rifiuti, al centro di un'aspra polemica fin dalla sua approvazione in consiglio.

Una querelle che si arricchisce ora delle denunce dell'associazione di categoria locale, che segnala come "tanti soci e cittadini questi giorni stanno ricorrendo presso la nostra sede a seguito dell'arrivo dell'avviso di pagamento della Tari. Questo nuovo tributo, che ha sostituito la precedente Tarsu, ha svelato chiaramente tutte le devastanti conseguenze paventate sin dall'entrata in vigore della legge, se questa non fosse stata conformata alle esigenze delle singole comunità".

Secondo Concfonsumatori "non è stata concretamente considerata, sebbene fosse stata richiamata all'interno della delibera del consiglio comunale, la gradualità impositiva legata al principio che 'chi inquina paga'. La Tari è calcolata sommando le due componenti che fanno riferimento alla superficie calpestabile dell'immobile ed al numero dei componenti del nucleo familiare. La pecca, purtroppo, sta nell'imposizione di tariffe per nulla bilanciate in quanto la quota che fa riferimento al numero degli occupanti è ingiusta e per nulla graduale tanto che, rispetto allo scorso anno, le tariffe risultano tutte incrementate, anche notevolmente".

"Criteri di applicazione", quelli adottati per le quote variabili in base al numero dei facenti parte il nucleo familiare, "che ha portato ad appesantire il bilancio soprattutto delle famiglie con pochi componenti e con abitazioni piccole che risultano più penalizzate rispetto alle famiglie più numerose. Secondo logica, le famiglie più numerose avrebbero dovuto pagare di più, tranne le esigenze comprovate derivanti da basso reddito o altro. Ebbene, è notevole ed evidente la disparità di trattamento e l'illogicità nella costruzione delle tariffe", continua la nota evidenziando come, paradossalmente, "un immobile di 100 metri quadri, una famiglia di cinque persone, che produce molta più spazzatura, paga praticamente la stessa somma (362,63 euro all'anno) di una famiglia composta da tre persone. Ma, illogicamente, se il nucleo familiare è composto da sei persone, a parità di metratura, arriva addirittura a dover pagare 9 euro in meno rispetto ad una di sole due persone" (382,68 euro all'anno).

"L'imposizione di queste tariffe – prosegue Confconsumatori - risulta poi ancora più inspiegabile se si effettua il confronto con altri comuni che già da anni attuano la raccolta differenziata e che hanno scelto dei criteri più equi e corretti nell'adozione delle quote variabili. Un esempio è quello del comune di Milano che per lo stesso appartamento di 100 mq calcola un'imposta di 268.93 euro. Ma ancora più assurdo è notare che un comune a noi più vicino, Gravina in Puglia, pur usufruendo dello stesso servizio fornito dal medesimo gestore, computa una contribuzione di 232.70 euro". rispetto alle 382,68 di Altamura.

A ciò si aggiunge il fatto che "una decisione così importante per i cittadini sia stata presa senza la consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori, così come previsto dalla L. 244/2007, per quello che riguarda i criteri di applicazione delle tariffe". Una mancata chiamata in causa che, insieme a quella avvenuta per la relativa gara d'appalto, spinge Confconsumatori a ritenere "illegittima" l'approvazione della delibera comunale e l'affidamento alla società designataria. Di qui l'ipotesi di intraprendere le opportune azioni anche in sede giudiziaria, singolarmente o attraverso una class action.

Inoltre, secondo la denuncia, si segnalano "parecchi errori nel calcolo tariffario con il necessario controllo della giustezza delle somme da pagare" ed esenzioni e benefici che "non vengono applicati automaticamente, pur trattandosi di dati già in possesso della pubblica amministrazione, ma devono esser reclamati e dimostrati dal beneficiario" costringendolo a ricorrere a consulenti con relativa e ulteriore perdita di soldi e tempo. Per rimediare a questa situazione, Confconsumatori propone a ai contribuenti la consulenza gratuita presso i propri uffici cittadini.
  • Confconsumatori
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